Si tratta della terza lettura. Il provvedimento infatti è stato già approvato dal Senato e modificato dalla Camera
LUGANO - E' iniziato in Aula al Senato l'esame la discussione del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri e le doppie imposizioni. Si tratta della terza lettura, il provvedimento, infatti è stato già approvato dal Senato e modificato dalla Camera.
Il nuovo accordo relativo all'imposizione dei frontalieri, sottoscritto il 23 dicembre 2020 dopo anni di trattative, sostituirà quello del 1974. Da parte svizzera, era stato approvato in via definitiva dal Consiglio degli Stati il 13 dicembre 2021 e poi dal Nazionale il primo marzo dello scorso anno, mentre nella vicina Penisola l'iter ha subito notevoli ritardi, anche a causa dei cambiamenti al governo.
Grazie all'intesa - alla cui negoziazione hanno partecipato anche le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane nonché le organizzazioni sindacali e l'Associazione Comuni italiani di frontiera - la Svizzera tratterrà l'80% (oggi poco più del 60%) dell'imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. Questa categoria sarà tassata in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà eliminata.
Alle persone che lavorano o hanno lavorato in Ticino, nei Grigioni e in Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo si applica invece un regime transitorio. I cosiddetti frontalieri attuali, continueranno a essere tassati esclusivamente in Svizzera. La Confederazione verserà ai Comuni italiani di confine fino all'anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% dell'imposta alla font