Collegamento Alta Vallemaggia - Leventina: il Consiglio di Stato ha approvato il credito per l'allestimento del progetto di massima.
BELLINZONA - Altro passo in avanti per la funivia che collegherà Fusio (Alta Vallemaggia) ad Ambrì (Leventina). Nella sua seduta odierna, il Consiglio di Stato ha infatti licenziato lo stanziamento di un credito di ottocentomila franchi per l’elaborazione del progetto di massima.
«Unicum a livello mondiale» - Una funivia, quella che unirà le due vallate, che avrà una lunghezza di circa 8,1 chilometri. «È un unicum a livello mondiale per una funivia del tipo "va e vieni"», precisano dal Cantone, ricordando che l'opera prevede un collegamento tra Fusio (stazione trainante) e Ambrì (stazione di valle) tramite un tracciato diretto (e quindi senza fermate intermedie). Il tempo di percorrenza stimato è di circa diciotto minuti.
Duecento passeggeri all'ora - Ognuna delle due cabine è in grado di ospitare fino a sessanta persone. «La capacita di trasporto - precisa il Consiglio di Stato sarà pari a circa duecento passeggeri per ora e per direzione con una disponibilità del servizio di circa trecentoquaranta giorni all’anno».
Sviluppo economico - Il progetto della nuova funivia avrà un costo totale di 33 milioni di franchi. Un investimento, questo, che però permetterà di sopperire alla mancanza di un collegamento di messa in rete di trasporto pubblico a favore di due regioni montane e periferiche. «Il collegamento tramite funivia costituisce uno degli elementi essenziali per un rilancio socio-economico dell'Alta Vallemaggia - aveva spiegato il Direttore del Dipartimento del Territorio (DT) Claudio Zali durante la presentazione del progetto - inoltre nel più altro contesto dell'Alto Ticino e del San Gottardo esso è ritenuto necessario per rendere più efficaci le misure per valorizzarne il rispettivo potenziale di sviluppo e l'attrattività turistica».
Galleria bocciata - In passato per collegare le due Valli dell'Alto Ticino era sorta l'idea della creazione di un tunnel stradale. Ma l'ipotesi di scavare una galleria di base fu ritenuta «troppo costosa» e «incompatibile con i vincoli ambientali e territoriali imposti» e venne quindi definitivamente scartata nel giugno del 2020.