Nel mirino della protesta ci sono le misure di risparmio contenute nel preventivo 2024.
BELLINZONA - «Basta!». È la parola d’ordine scelta da VPOD, OCST e SIT per chiamare a raccolta i lavoratori del settore pubblico e parapubblico. E in migliaia («quasi seimila» ndr), stando agli organizzatori, sono scesi in strada a Bellinzona «per le pensioni e contro i tagli salariali». Il corteo, partito dalla stazione, si è man mano ingrossato ed è approdato poi a piazza Governo.
«Di questi tempi - commenta il segretario cantonale del VPOD Raoul Ghisletta - essere riusciti a mettere a punto una bella mobilitazione unitaria è un risultato importante. Speriamo che questo segnale lanciato dalla manifestazione sia ascoltato». Nel mirino della protesta, in particolare, le misure di risparmio annunciate dall’esecutivo nel preventivo 2024 (che non sarà discusso dal Parlamento a dicembre, ma slitterà al prossimo anno). Per gli organizzatori, «i tagli salariali previsti per il prossimo anno diminuiranno fino al 3% il potere d’acquisto di impiegati cantonali, docenti cantonali e comunali e funzionari di polizia». In particolare «subiranno il mancato carovita, la riduzione salariale del 2% (“contributo di solidarietà”) oltre la quota salariale di 60’000 franchi».
Per VPOD, OCST e SIT, la stangata «colpirà anche gli enti sussidiati dello Stato: ospedali, cliniche, enti socio sanitari, socio educativi e il settore universitario. In particolare il mancato carovita diminuirà fino al 2% il potere d’acquisto nel 2024». E «nel 2025 lo scenario si ripeterà» Si sono avvicendate le testimonianze portate dai dipendenti dei comparti maggiormente colpiti. Hanno concluso la manifestazione gli interventi di Giangiorgio Gargantini (segretario regionale Unia), Giulia Petralli (sindacalista Vpod), Mattia Bosco (segretario cantonale dei SIT) e Xavier Daniel (vicesegretario cantonale dell'Ocst).
La protesta è forte e diffusa anche nel mondo scolastico. Nei giorni scorsi, sono arrivate varie prese di posizioni critiche di diversi collegi docenti (per esempio Locarno, Lugano e Bellinzona). Il prossimo passo è previsto l’11 dicembre con l’assemblea organizzata a Bellinzona presso l’aula magna della SCC: in quella data si deciderà come organizzare gli scioperi e le mobilitazioni dei vari comparti, oltre a valutare eventuali azioni sul piano politico. «Faremo una riflessione su come continuare - aggiunge Ghisletta - ci sono varie ipotesi sul tavolo».