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CANTONEScontro sulla modifica sanitaria, no al referendum EFAS

16.04.24 - 15:58
La riforma sanitaria accende il dibattito. De Rosa: «Ci vogliono 8 Cantoni uniti per un referendum che modifica una legge federale»
Ti-Press
Fonte Cantone
Scontro sulla modifica sanitaria, no al referendum EFAS
La riforma sanitaria accende il dibattito. De Rosa: «Ci vogliono 8 Cantoni uniti per un referendum che modifica una legge federale»

BELLINZONA - La tensione in aula era palpabile e infatti il dibattito sulla domanda di referendum (datata 22 gennaio 2024), presentata da Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi per l’MPS-Indipendenti contro la modifica della LAMal-Efas, ha riservato scambi di vedute molto accese.

A prendere la parola Giuseppe Sergi che ha subito spiegato come «abbiamo comunque raccolte oltre 60mila firme e quindi noi a livello cantonale andremo avanti con il referendum popolare ma abbiamo insistito nel presentarlo qui e per volerne parlare per far si che in futuro si sappia chi ha perso certe decisioni».

E il primo riferimento è alla tempistica. «La nostra domanda è datata 22 gennaio, oggi è il 16 aprile e il termine referendario era fissato per domani - dice Sergi- Già questo è un segnale».

E ancora una volta sono state ribadite le criticità della revisione della riforma LaMal-Efas.

«Efas è un sistema antisociale e antidemocratico che trasferisce la responsabilità dei cantoni in campo sanitario alle casse malati. Minaccia le condizioni di lavoro del personale sanitario e la qualità dell’assistenza agli anziani. Assoggetterà le case per anziani e l’assistenza domiciliare alla stessa logica del profitto e della concorrenza che ha già portato alla chiusura di ospedali e alla riduzione di posti di lavoro nella maggior parte degli ospedali pubblici in Svizzera», dice Sergi.

Infine «il progetto Efas conferisce alle casse malati un enorme potere nel sistema sanitario. Esse gestiranno 11 miliardi di franchi delle nostre imposte e potranno decidere liberamente come distribuire queste somme colossali. Il nostro sistema sanitario sarà orientato al profitto e i Cantoni potranno risparmiare ancora di più sulle prestazioni sanitarie negli ospedali pubblici, nelle case di riposo e nell’assistenza domiciliare».

E la discussione non si è fatta attendere. Chiaro il concetto di Matteo Quadranti (PLR), relatore del rapporto di maggioranza della Commissione sanità e sicurezza. «Forse l’Mps ha la sfera di cristallo e già sanno cosa accadrà in futuro con questa legge. Ma ciò che è evidente è invece che, ad esempio, i due soggetti finanziatori – assicuratori malattia e Cantoni – hanno un interesse condiviso a un'assistenza sanitaria efficiente. Sostenendo il finanziamento uniforme, uniscono le forze e si impegnano per garantire la sostenibilità dei costi sanitari. Con EFAS gli assicuratori malattia possono accelerare il trasferimento di prestazioni dal settore stazionario a quello ambulatoriale, con un risparmio che potrà raggiungere un miliardo di franchi a regime»

Ma oltre i dati arriva la stoccata sempre di Quadranti. «Spiace ascoltare molte delle dichiarazioni dei proponenti che ne evidenziano una natura sindacale. Sono frasi apodittiche e prive di fondamento», spiega Quadranti

Il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa (in sintonia anche con Maurizio Agostoni del Centro), ha poi aggiunto come «ci vogliono 8 Cantoni dello stesso parere per portare avanti un referendum che miri a modificare una legge federale. Quindi ne mancano, allo stato attuale, altri sette, escludendo il Ticino».

La votazione dunque ha dato un esito scontato. Su 76 voti, sono stati 57 quelli favorevoli al rapporto della maggioranza della Commissione sanità e sicurezza che si opponeva alla domanda di referendum.

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