Burocrazia, turni stressanti, salari bassi, qualità delle prestazioni in bilico. Un urlo strozzato si alza da Piazza Governo.
BELLINZONA - Medici. Infermieri. Assistenti. Terapisti. Professionisti della salute in rivolta a Bellinzona. Da Piazza della Foca tio.ch vi racconta la frustrazione di chi non ce la fa più. Alberto Chiesa, presidente di un'associazione legata ai medici di famiglia è chiaro: «Siamo pieni di burocrazia. Ci sarà sempre più carenza di medici. La professione è poco attrattiva oggi. Vogliamo sensibilizzare la popolazione e i politici».
Sovraccarico e meno attenzione al paziente – «Mancano fondi per il settore sanitario. E questo ci obbliga a fare turni più lunghi – sostiene Niccolò, assistente di studio medico –. Scarseggiano anche il personale e le tecnologie d'eccellenza». La "collega" Desirée aggiunge: «Questa situazione ricade su di noi. C'è un sovraccarico che facciamo fatica a gestire». «Lavorando in uno studio medico ci accorgiamo della burocrazia crescente. Il tempo lo dedichiamo a questioni amministrative e non più ai pazienti», ammette un'altra professionista della salute.
Fisioterapisti – «Anche noi siamo sotto pressione – dice Tamara Roncati, fisioterapista –. Negli ultimi 25 anni non abbiamo più avuto un rincaro della nostra tariffa. Il carico di lavoro però è aumentato. Ci teniamo a lavorare con qualità».
«Dignità professionale» – Gabrio Cadei, presidente dell'associazione dei tecnici di radiologia precisa: «Noi siamo anche preoccupati per la scarsa attrattività della nostra professione. In Ticino in particolare. Quest'anno saranno diplomati 16 studenti in radiologia. Ben 14 di loro andranno a lavorare in Svizzera tedesca e in Romandia. Sicuramente l'aspetto salariale conta. Poi c'è un problema di riconoscimento della dignità professionale».
Infermieri in crisi – «Gli infermieri si lamentano sempre di più – sostiene Luzia Mariani Abächerli, presidentessa della sezione ticinese dell'Associazione svizzera infermieri –. Tante lamentele finiscono anche ai sindacati. Gli infermieri sono stanchi, non hanno voglia di continuare, abbandonano. Cercano una vita più vivibile. Una giornata come questa serve per sensibilizzare la gente. Bisogna rendersi conto del disagio che c'è nel ramo sanitario».
Risotto e mago – Più che una protesta, un momento di incontro. A cui hanno aderito alcune decine di professionisti della salute e diversi rappresentanti sindacali. Sul posto anche il mago Renato con i suoi trucchi affascinanti e una risottata offerta alla popolazione. Proprio il cittadino comune dovrebbe essere il principale destinatario dell'evento. Ma cosa può fare un ticinese medio per cambiare le sorti della categoria in rivolta?
«Cittadini, votate le persone giuste» – Chiesa non usa mezzi termini: «Il cittadino quando si reca alle urne deve ricordarsi di votare dei politici che abbiamo a cuore anche le sorti della salute ticinese. Anche perché se manca la qualità delle cure le conseguenze ricadranno sulla popolazione purtroppo».