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BELLINZONAEspulsi dalla Svizzera, ma i due fratelli sono in giro a ballare

09.08.24 - 09:02
Avevano picchiato un giovane a Locarno. Dopo il carcere, avrebbero dovuto rientrare in Iraq. Lo sdegno della madre del ragazzo aggredito.
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Espulsi dalla Svizzera, ma i due fratelli sono in giro a ballare
Avevano picchiato un giovane a Locarno. Dopo il carcere, avrebbero dovuto rientrare in Iraq. Lo sdegno della madre del ragazzo aggredito.

BELLINZONA - Oltre due anni di carcere ciascuno. E poi l'espulsione dalla Svizzera per dieci anni. Quei due fratelli iracheni la sera del 4 dicembre 2021 alla Rotonda di Locarno avevano picchiato senza pietà un giovane che all'epoca aveva 18 anni. Dopo avere scontato il carcere i due ora dovrebbero lasciare la Confederazione. Ma stando alla mamma della vittima ciò non sta accadendo: «Sono stati visti da più persone mentre ballavano in un locale di Bellinzona. Questa cosa mi ha messo angoscia».

Fratelli separati – I due fratelli, di 21 e 22 anni, in attesa che l'iter per l'espulsione si completi, si trovano attualmente in due località non definite. Una nel Sopraceneri, l'altra nel Sottoceneri. L'Ufficio della migrazione, interpellato da tio.ch, specifica: «In generale, successivamente alla pronuncia di un’espulsione giudiziaria, l’Ufficio cantonale della migrazione è competente per la sua esecuzione. Si avvale della collaborazione della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) per l’ottenimento dei documenti necessari all’esecuzione effettiva del rimpatrio della persona interessata».

Espulsione soggetta a ricorso – Tuttavia fintanto che il Paese d’origine o di provenienza non rilascia alla SEM il relativo lascia passare, l’esecuzione dell’espulsione non può avvenire. «Occorre pure aggiungere che la decisione di espulsione penale è soggetta a ricorso. E di conseguenza si deve attendere che la medesima sia cresciuta in giudicato».

Aperto un incarto su uno dei due giovani – Sempre raggiunto da tio.ch, il Servizio comunicazione, media e prevenzione della Polizia cantonale spiega: «Per quanto riguarda la violazione, da parte di uno dei due uomini, dell’obbligo di rimanere nel territorio assegnatogli, la situazione è nota alla Polizia cantonale. È stato aperto un incarto per inosservanza dell’assegnazione di un luogo di soggiorno o del divieto di accedere a un dato territorio».

«Non sono sorvegliati» – La madre della vittima non nasconde il suo sdegno e la sua delusione. «Questi due ragazzi non sono sorvegliati. Sono stati visti a fare festa a quindici minuti di treno da casa nostra. Cosa dovrei pensare? L'ho fatto presente alle autorità competenti. Mi hanno risposto che le procedure non sono immediate e che ci vuole tempo affinché l'espulsione diventi effettiva».

Il processo – Nel 2022 alle Assise criminali di Lugano il giudice Siro Quadri aveva riconosciuto i due fratelli come colpevoli del reato di aggressione. Il carcere venne giustificato considerando i precedenti dei due giovani e il pericolo di recidiva. Durante il processo i due non hanno mai manifestato sentimenti di dispiacere per l'accaduto, tendendo anzi spesso a banalizzarlo. In Svizzera i due non avevano né famiglia, né lavoro, né vita sociale. Tutti presupposti che hanno reso la loro espulsione inevitabile. 

«Continuano a godersi la Svizzera» – Non si dà pace la madre del ragazzo aggredito. «Sono preoccupata. Queste persone potrebbero tranquillamente tornare a delinquere. E in ogni caso non trovo giusto che possano continuare a godersi la Svizzera quando il giudice ha decretato per loro un'espulsione di dieci anni».

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