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CANTONEPreventivo 2025: «Serve uno sforzo collettivo, le discussioni siano costruttive»

25.09.24 - 15:24
I tagli colpiscono in particolare i sussidi di cassa malati. Prevista l'entrata in vigore della tassa di collegamento.
ti-press
Preventivo 2025: «Serve uno sforzo collettivo, le discussioni siano costruttive»
I tagli colpiscono in particolare i sussidi di cassa malati. Prevista l'entrata in vigore della tassa di collegamento.

BELLINZONA - «Complessa, difficile e fragile». Definisce così la situazione delle finanze ticinesi il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta, in occasione della conferenza stampa per la presentazione del preventivo 2025.

Il "buco" di 64 milioni - Il disavanzo d’esercizio approvato dall’esecutivo, lo ricordiamo, è di 64 milioni (senza considerare «la distribuzione di utili della BNS» e «nel rispetto del vincolo del freno ai disavanzi pubblici». L’obiettivo, specifica Vitta, è «andare oltre le buone intenzioni e agire per il riequilibrio dei conti». Il vice presidente del Governo Norman Gobbi ha evidenziato il legame fra le misure di risparmio della Confederazione (sono 66 quelle proposte dal gruppo di esperti, per un risparmio di 4-5 miliardi) e le conseguenti ricadute negative sui cantoni. «Se tutte le misure saranno attuate - ha aggiunto - si stima un onere aggiuntivo per i cantoni di 1,5 miliardi».

Consiglio di Stato

Le misure di riequilibrio - Per correggere progressivamente questa situazione e ritrovare il pareggio dei conti, il Governo «aveva già preso delle misure nel corso dell’anno 2023, a cui sono seguiti degli interventi con il preventivo 2024 e ora con il preventivo 2025»: toccano tutti gli ambiti e ammontano a circa 72 milioni di franchi, «in parte di competenza del Governo, in parte del Parlamento, che si aggiungono alle misure già decise con il preventivo 2024 e che prevedevano un impatto anche negli anni seguenti per un importo di circa 60 milioni di franchi». In totale, le misure che impattano sul 2025 arrivano a 132 milioni.

Consiglio di Stato

I tagli - Nello specifico, le misure presentate dell'Esecutivo riguardano la riduzione dei sussidi di cassa malati (per 10,5 milioni), che toccherà circa 2700 persone. «È una delle principali voci di spesa - ha spiegato il direttore del DSS Raffaele De Rosa - circa il 10% delle spese correnti. Se vogliamo mantenere questo sistema così invidiato e “sociale”, dobbiamo garantirne la sostenibilità nel tempo».

La tassa di collegamento - Altri risparmi riguardano la conferma della tassa di collegamento (15 milioni di entrate supplementari) e della revisione della progressione a freddo (8 milioni). Sul primo punto, proprio ieri, in commissione Gestione c’è stata la firma del rapporto di maggioranza favorevole all’iniziativa popolare che mira ad abolire l’imposta. «Per adesso - ha precisato il direttore del DT Claudio Zali - la discussione è solo a livello di commissione. Si andrà poi in parlamento, e lì mi esprimerò». Vitta ha ricordato come fosse stata introdotta «per finanziare il potenziamento del trasporto pubblico, avvenuto nel 2020 con l’apertura della galleria ferroviaria del Monte Ceneri».

Il mondo della scuola e la pubblica amministrazione - Per quanto riguarda le misure di competenza del governo, diverse, seppur piccole, riguardano il mondo della scuola (fra queste, la riduzione del monte ore cantonale e di istituto delle scuole professionali e la modifica del regolamento sulle supplenze). Per quanto riguarda i dipendenti della pubblica amministrazione, il Governo ha deciso di riconoscere un adeguamento al rincaro dello 0,5% (l’inflazione, però, a fine 2025 potrebbe toccare l’1,1%). Nel 2026 non sarà organizzata la scuola di polizia.

«È necessario uno sforzo collettivo» - «Proponiamo una serie di misure che toccano tutti gli ambiti e vanno considerate nel loro insieme - ha commentato Vitta - abbiamo lavorato più mesi con spirito di squadra e collaborazione, sebbene ci siano fra noi sensibilità diverse. Lo spirito di collaborazione sarà fondamentale e decisivo. Chiudiamo con disavanzo importante ma contenuto rispetto all’anno precedente. È necessario però un vero sforzo collettivo».

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