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CANTONEAccolte le dimissioni anticipate di Ermani

14.01.25 - 15:09
La decisione dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio: potrà lasciare la carica con effetto immediato
Archivio Ti Press
Fonte red
Accolte le dimissioni anticipate di Ermani
La decisione dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio: potrà lasciare la carica con effetto immediato

BELLINZONA - Il verdetto dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio era atteso per oggi e puntualmente è arrivato: la richiesta del presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani di poter far divenire immediatamente effettive le sue dimissioni ha ricevuto il via libera. L'UP ha accolto il rilascio anticipato.

Il giudice le aveva rassegnate lo scorso 7 gennaio. L'avvocato Luigi Mattei, in un comunicato stampa, aveva spiegato che tale decisione era stata presa a causa «del sensibile peggioramento delle sue condizioni di salute».

Dal canto suo, il presidente dell'Ufficio presidenziale, Michele Guerra ha spiegato che si è trattata di una «decisione estremamente delicata in un contesto estremamente delicato e compromesso: cioè un giudice, un presidente di Tribunale, oggetto di un procedimento sanzionatorio che inoltra le sue dimissioni e per motivi di salute chiede una decurtazione del termine di sei mesi di disdetta. Il nostro Ufficio presidenziale, composto da nove membri, ha subito analizzato con estrema serietà l'incarto, facendo fare un'analisi interna ai propri servizi, che hanno dato un primo semaforo verde».

Oltre a questo è stato chiesto «al Consiglio della Magistratura (CdM) di fornirci un documento scritto che rispondesse a tutta una serie di quesiti». Il documento è stato consegnato negli scorsi giorni, confermando nero su bianco che «il CdM ha sospeso il procedimento sanzionatorio nei confronti del giudice perché, in base al suo regolamento, questo procedimento viene sospeso non dal momento in cui il giudice lascia palazzo, ma nel momento in cui inoltra le dimissioni». Un passaggio importante per Guerra. Di fatto «ha chiarito in maniera definitiva che per il nostro Ufficio presidenziale lasciare sei mesi in più o in meno non avrebbe influito sul procedimento sanzionatorio, perché questo era già sospeso». Inoltre sono stati ponderati altri elementi, «come le problematiche di salute che ci sono state comunicate, ma soprattutto abbiamo ponderato il funzionamento della nostra giustizia. Anteponendo a tutto la necessità di avere un tribunale che funzioni e una Giustizia che possa lasciarsi alle spalle questa situazione. Per questo motivo, oggi l'Ufficio presidenziale ha accolto la richiesta giunta dal giudice, con l'obiettivo di anteporre a tutto il funzionamento della Giustizia».

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