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TENERO

«Troppa gente non sa chi chiamare quando qualcuno sta male»

Il 144, il numero dell'emergenza sanitaria, compie 30 anni. Non tutti lo conoscono. Il soccorritore Renzo Merlini: «Ogni secondo è prezioso».
«Troppa gente non sa chi chiamare quando qualcuno sta male»
Foto Tio.ch/ PM
«Troppa gente non sa chi chiamare quando qualcuno sta male»
Il 144, il numero dell'emergenza sanitaria, compie 30 anni. Non tutti lo conoscono. Il soccorritore Renzo Merlini: «Ogni secondo è prezioso».

TENERO - Buon compleanno 144. Il numero per l'emergenza sanitaria festeggia il suo 30esimo anniversario. E lo fa a ridosso di una data simbolica, il 14 aprile ovvero il "14.4". Diverse le iniziative a livello cantonale e nazionale. Presso l'atrio del Centro Coop di Tenero tocca ai soccorritori del Servizio Ambulanza Locarnese e Valli (SALVA) farlo conoscere alla gente. «Sì – spiega Renzo Merlini, soccorritore da una vita –. Perché sembrerà strano ma tanta gente (almeno il 20% secondo alcuni studi) quando c'è un'emergenza non sa che numero comporre».

Le cifre – E allora eccolo lì il 144. Che spicca su palloncini e gadget di vario tipo. E che su scala nazionale porta a circa 440'000 interventi all'anno, mentre considerando "solo" Ticino e Moesano a 28'000.

Il buon "cliente" – Allo stand passa un signore sulla settantina. E scherza. «Tra infarti e infortuni vari sono stato un buon "cliente" finora per l'ambulanza. Coi numeri di telefono ho sempre fatto un po' di confusione. Ma alla fine devo dire che sono sempre arrivati a soccorrermi e mi hanno sempre trattato bene».

Foto Tio.ch/ PMLa presenza del SALVA ha suscitato curiosità tra i clienti del centro commerciale di Tenero.

Chi ha già prestato soccorso – Poco dopo, ecco un'altra donna. È soddisfatta mentre racconta di essersela cavata bene, in passato, con alcune situazioni delicate. «Una volta mio suocero è stato male. L'ho trovato in una pozza di sangue. Però poi sono riuscita a chiamare il 144 e al telefono mi hanno seguita in ogni passaggio. Finché non è arrivata l'ambulanza. In un'altra occasione mi sono trovata a dovere soccorrere una vicina. E lì ero già più spigliata. Ho accumulato una certa esperienza».

Le domande chiave – "144, dove mando l'ambulanza?" E poi: "Va bene, mi dica esattamente cosa è successo". E ancora: "Con chi è il paziente adesso"? E a seguire: "Di che sesso è il paziente?", "È sveglio?", "Sta respirando?" «Sono le domande standard che pongono gli operatori del 144 – sottolinea Merlini –. Lo scopo è quello di raccogliere più informazioni possibili sul caso specifico. Chi chiama di solito non si rende conto che dopo le prime domande spesso l'ambulanza è già partita. Ogni secondo è prezioso. In tutti i sensi».

Foto Tio.ch/ PMUna signora prova il massaggio cardiaco su un manichino.

«Salvare una vita» – Da un angolo ecco sbucare mamma e figlio. Il ragazzo sta per iniziare la trafila per ottenere la patente dell'auto. Presto affronterà il corso di sensibilizzazione. Ecco perché è particolarmente incuriosito dal manichino esposto nell'atrio del centro commerciale. «È un tema che mi affascina – sostiene –. Al momento non so se sarei in grado di salvare una vita. In ogni caso sono consapevole che una persona in difficoltà prima di tutto va messa in sicurezza. Poi, certo, chiamerei il 144».

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