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VEZIADopo musica e chiacchiere, spunta il coltello: «Ho visto il sangue sulle scale»

13.06.23 - 17:03
L'accoltellatore di Vezia e la sua vittima hanno passato insieme gran parte della giornata di ieri. Poi, però, è scoppiata una lite.
Tio/20minuti
Dopo musica e chiacchiere, spunta il coltello: «Ho visto il sangue sulle scale»
L'accoltellatore di Vezia e la sua vittima hanno passato insieme gran parte della giornata di ieri. Poi, però, è scoppiata una lite.

VEZIA - «Ho sentito che litigavano, poi il rumore di cose che si spaccavano e infine il silenzio». È una testimonianza che mette i brividi quella fornita a Tio/20minuti da uno degli inquilini del palazzo di Vezia in cui ieri sera un 39enne italiano ha accoltellato alla schiena un 46enne svizzero, ferendolo gravemente.

Entrambi vivevano nella palazzina di via San Gottardo da pochi mesi: l’aggressore, ora accusato di tentato omicidio, al piano terra, mentre la vittima al primo piano. La polizia ha messo i sigilli a entrambi gli appartamenti. «Erano amici», conferma il vicino, «se non erano insieme chiacchieravano da balcone a balcone».

Tempesta in arrivo - Il rapporto tra i due, ieri, sembra però aver inseguito gli estremi della meteo della giornata, passando dal sole cocente alla tempesta furente. «A mezzogiorno erano già insieme», racconta l'inquilino. «Erano sul balcone dell'appartamento del 39enne a bere e chiacchierare. Tenevano la musica molto forte, sembrava di stare in discoteca. Intorno alle 19 l’aggressore è andato via con il suo cane e dai rumori sembrava che l’amico stesse rompendo delle cose nell’appartamento». Dopo un po’ «il 39enne ha fatto ritorno a casa e ho sentito che i due litigavano di sotto. A quel punto il 46enne deve essere risalito nell’appartamento dell’aggressore, perché quest'ultimo si è messo a picchiare sulla porta del suo appartamento. “Apri, apri, apri!”, urlava. Hanno litigato sulla porta di casa per cinque minuti, poi li ho sentiti entrare, ancora rumore di cose spaccate all’interno, e infine il silenzio».

«Ho aperto e ho visto il sangue» - Al che, il vicino pensa bene di guardare dallo spioncino. «Ho visto che uno dei due saliva dalle scale. Dato che viveva al piano di sopra e che è stato prelevato dai soccorsi nel suo appartamento credo si trattasse della vittima. Cinque minuti dopo ho sentito il rumore dell’ambulanza e ho capito che era successo qualcosa di grave». E a togliere ogni dubbio all'inquilino, una volta aperta la porta di casa, è una traccia inconfondibile: «C’era sangue lungo tutto il corridoio e sulle scale che portano al primo piano».

Va detto che nel Luganese la palazzina in questione non ha la migliore delle reputazioni, e in molti parlano di situazioni di disagio sociale. «Vivo nel condominio da 20 anni, prima conoscevo tutti e non si sentiva mai volare una mosca», spiega l'uomo. «Da un anno a questa parte molti residenti sono però finiti in casa anziani e gli appartamenti sono stati affittati a gente di tutt’altro genere».

«Non davano problemi» - «Sì, entrambi gli uomini vivevano nel palazzo da poco tempo, ma finora non avevano dato problemi. Nessuno si è mai lamentato», si limita a commentare, dal canto suo, l’amministratrice del condominio.

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