Cerca e trova immobili

LOCARNO«Ridotto così dai buttafuori per una sigaretta»

18.08.23 - 06:30
In Rotonda a ballare, l'arrivo degli addetti alla sicurezza che gli ricordano il divieto di fumare in quel luogo e l'invito a seguirli.
Foto A.S.
«Ridotto così dai buttafuori per una sigaretta»
In Rotonda a ballare, l'arrivo degli addetti alla sicurezza che gli ricordano il divieto di fumare in quel luogo e l'invito a seguirli.
«Spenta la sigaretta, ho detto loro che non vedevo il motivo per dovere uscire e al mio rifiuto mi sono saltati addosso, mi hanno piegato le braccia dietro la schiena e fuori mi hanno buttato con la faccia a terra».

LOCARNO - «Plurime contusioni ed escoriazioni diffuse ai quattro arti su aggressione fisica». È un referto ospedaliero a chiudere la serata, su una pista da ballo della Rotonda, di Alex Salvador, 56 anni, invalido.

L'arrivo alla Rotonda con la sorella e un amico e la sigaretta accesa sulla pista - Dentro il "teatro" della movida postfestivaliera ci era andato insieme alla sorella e un amico. Tutto come in una normale uscita del sabato sera, fino all'accensione di una sigaretta.

 «Abbiamo comandato da bere, poi mi sono messo in pista - racconta Salvador - guardo il deejay e vedo che si accende una sigaretta e ho detto: me ne fumo una anche io».

Gli addetti alla sicurezza gli ricordano il divieto di fumare, poi l'invito a seguirli fuori: «Spenta la sigaretta mi sono rifiutato di lasciare il luogo» - Se l'accende, dopodiché - va avanti a descrivere l'accaduto l'uomo - «è arrivato uno della sicurezza che mi ha detto "guarda che non puoi fumare". Premetto: avevo bevuto tre birre, ero allegro ma non ubriaco. Allora gli ho indicato il deejay e altre tre persone che stavano fumando e ho continuato a ballare. Lui è andato a chiamare un altro agente, io la sigaretta intanto l'avevo spenta. È tornato uno di questi due addetti alla sicurezza e mi fa "vieni fuori che dobbiamo parlare"».

Il 56enne però si rifiuta. «Gli ho risposto che non vedevo il motivo per cui dovevo uscire dal locale, gli ho voltato le spalle e ho continuato a ballare».

«Mi sono saltati addosso» - Stando al racconto di Salvador, i bodyguard però ritornano e stavolta in forze: «Stavo ballando da solo e nel momento in cui mi sono girato mi sono saltati addosso».

Salvador viene immobilizzato: «Mi hanno piegato le braccia dietro la schiena - entra nei particolari della scena il 56enne - mi hanno abbassato la testa e quando siamo arrivati fuori mi hanno sbattuto con la faccia a terra e uno di loro mi ha messo il ginocchio sul collo. Io non volevo farmi ammanettare - spiega - ma poi con la forza ci sono riusciti. Non sono mai stato in nessun momento aggressivo nè violento - sottolinea - e anche quando mi hanno portato fuori io non ho fatto resistenza. L'unica resistenza che ho fatto - dice - è che non volevo dargli l'altro braccio per farmi ammanettare».

Il trascinamento e le ferite - L'uomo viene «trascinato e ho infatti tutte e due le ginocchia ferite e anche l'avambraccio» dice. Poi nella concitazione di quegli attimi e con gli animi riscaldati a un certo punto comincia a gridare: «Per una sigaretta mi avete fatto questo, quando c'è il deejay che fuma e ci sono quelli che fumano le canne!».

La sorella chiama la polizia e lo portano in ospedale - La sorella chiama la polizia: interviene la Polizia Città di Locarno (ndr. che sull'accaduto non rilascia dichiarazioni) che lo accompagna sanguinante - ricorda - in ospedale.  

Il referto - I medici refertano tra le altre cose «tumefazione ed ematoma diffuso a livello cranico ed escoriazioni a livello dell'avambraccio sinistro e destro». Uscito dall'ospedale Salvador torna in Rotonda, «perché mi sono accorto che non avevo più il portafogli» che non ritroverà.

A quell'ora, all'opera, trova gli inservienti delle pulizie e a un tavolo proprio i buttafuori che l'avevano portato via con la forza. Volano parole grosse. «È vero, e poi gli ho detto: in cinque contro uno!». Salvador riferisce a Tio che dal tavolo dei bodyguard si alza una voce di risposta: «Bravo, sai anche contare».

L'appello su Facebook alla ricerca di testimoni - La vicenda si sposta nelle ore successive sul profilo Facebook della sorella, che lancia un appello alla ricerca di testimoni: qualcuno segnala alla Polizia cantonale l'annuncio. E parte l'indagine.

La denuncia - Il 56enne ha sporto denuncia ieri pomeriggio. Tio ha contattato la società alla quale facevano riferimento gli addetti alla sicurezza tirati in ballo dall'uomo chiedendo una loro versione dei fatti, fino a ora non giunta in redazione. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE