Il commovente racconto di Gaby e Giulio Canepa, coppia sfiorata dal disastro in Lavizzara.
PRATO SORNICO - Lasciamo parlare le immagini. Gli sguardi e le voci di Gaby e Giulio Canepa, coppia di Prato Sornico, dicono molto sulla notte infernale vissuta nell'Alta Vallemaggia tra sabato e domenica. Sono piene di emozione. E di speranza.
Sfogo – È domenica mattina. La coppia non solo accetta di raccontare a tio.ch ciò che ha vissuto poche ore prima. Ma quasi lo desidera. Come sfogo. Come volontà di comunicare quanto la regione ora sia davvero in una condizione di estremo bisogno. Gaby e Giulio in un video realizzato in un'atmosfera desolante rievocano momenti contraddistinti da lampi continui, da pioggia scrosciante, da auto trascinate dalle acque.
Rumore assordante – «Siamo andati a dormire "tardi" perché io ho guardato la partita di calcio – spiega Giulio –. A un certo punto ho sentito un rumore enorme sotto casa. Io sono abituato a stare qui. Non era come le altre volte. Era molto più assordante. Mia moglie mi ha detto "andiamo, andiamo". E pensare che è più coraggiosa di me. Questa cosa accadeva tra mezzanotte e mezza e l'una circa. Ci siamo rifugiati dove c'è la giudicatura di pace, dall'altra parte della strada. Dieci minuti di ritardo e non avremmo più potuto spostarci».
Auto come barchette – Già. Perché nel frattempo la strada principale è stata invasa dall'acqua del fiume. Gaby aggiunge: «Abbiamo visto che col fiume si spostavano anche tutte le auto. Sembravano barchette che andavano. L'acqua era molto sporca. L'abbiamo notata perché c'erano lampi in continuazione che facevano luce. A un certo punto abbiamo anche visto aprirsi le porte del centro scolastico. Veniva fuori il fiume dalla scuola. L'acqua era piena di indumenti che avrebbero usato per fare un film nelle prossime settimane. Una troupe cinematografica alloggiava proprio qui a Prato Sornico. Non abbiamo dormito. Il clima è surreale».
«Non abbiamo sentito la frana» – Le parole fluiscono dalle labbra dei coniugi con una spontaneità impressionante. Gaby riprende: «Questo fiume di auto faceva così tanto rumore che non abbiamo sentito gli scoscendimenti di massi sulla strada (una mole di materiale enorme che blocca completamente la carreggiata). Tra l'altro abbiamo un'auto nel nostro giardino arrivata da chissà dove».
La paura di perdere la casa – «Io – ricorda Giulio – continuavo a controllare se non ci partisse via la casa, visto il fiume fuoriuscito sulla strada. In mezzo a tutto il disastro, ci è andata davvero bene. Le nostre vite sono salve».