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CANTONECaos al TPC: «Scioccato e preoccupato»

12.12.24 - 18:44
Il presidente della Commissione giustizia e diritti ha commentato la notizia della destituzione dei due giudici Quadri e Verda Chiocchetti.
TiPress
Caos al TPC: «Scioccato e preoccupato»
Il presidente della Commissione giustizia e diritti ha commentato la notizia della destituzione dei due giudici Quadri e Verda Chiocchetti.

BELLINZONA - Un terremoto ha scosso oggi il Tribunale penale cantonale. La decisione del Consiglio della Magistratura, presa «all’unanimità», di destituire i due giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti è «estrema» e sorprendente.

Le motivazioni? «Avere gravemente violato i loro doveri di magistrato denunciando per il reato di pornografia il presidente del Tribunale penale cantonale. La denuncia del collega per un reato che sapevano non sussistere è inaccettabile e inconciliabile con la funzione di magistrato». Questo in sintesi il messaggio del CdM.

«Scioccato e preoccupato» - Un avvicendamento che non ha lasciato certo indifferente il presidente della Commissione giustizia e diritti Fiorenzo Dadò. «È una decisione molto forte, per certi aspetti scioccante, non credo sia mai capitata una cosa del genere in Ticino», ha ammesso a Tio.ch. «La prima reazione quando l’abbiamo saputa è di sconcerto. Ora la preoccupazione è nei confronti del Tribunale penale dimezzato, della sua funzionalità, che va assolutamente garantita in fretta. A questo proposito ci siamo incontrati subito come commissione e anche con il direttore del dipartimento Gobbi per discuterne». 

Nel frattempo però l'avvocato dei due giudici puniti dal provvedimento, Marco Broggini, è già passato al contrattacco: «Siamo oggettivamente al paradosso più assoluto», ha sentenziato in un comunicato stampa. E ancora: «Il giudice che invia immagini sconce non richieste (e non solo quella in esame) continua a svolgere la sua funzione, mentre chi adempie a un proprio dovere legale e morale viene destituito».

Tutto rimandato a lunedì - Una presa di posizione forte insomma. Dadò però, prima di sbilanciarsi, vuole vederci chiaro. «Parto dal principio che non si può valutare una situazione così delicata da un semplice comunicato stampa, giocoforza stringato. Non sono pertanto in grado di pronunciarmi in merito. Incontreremo lunedì il Consiglio della Magistratura e ne sapremo di più». 

Fatto sta che il caos scoppiato all’interno della Magistratura non può che ledere l'immagine stessa delle istituzioni. La notizia di oggi va ad aggiungersi a un vaso ormai stracolmo. «L’immagine, da troppi mesi, è evidentemente offuscata da fatti che non sono certamente edificanti tuttavia la Magistratura in generale funziona bene, svolge il suo lavoro e non ha nulla a che fare con quanto è successo al Tribunale penale», ha concluso il presidente del Centro. 

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