Una cerimonia in ricordo di Aziz, il 14enne migrante trovato privo di vita a Balerna: «Solare e intelligente, amava il footbalino».
BALERNA - Di lui si sa pochissimo e probabilmente molto rimarrà, per sempre, un mistero.
Del minorenne richiedente l'asilo trovato morto il primo aprile in un riale a Balerna si conosce solo l'età, 14 anni, e ora il nome: Aziz. Si sta indagando sulle cause del suo decesso. Intanto, per ricordarlo e per riflettere su cosa può essere accaduto, l'associazione Mendrisiotto Regione Aperta organizza un incontro civile rivolto a tutta la Comunità sabato mattina al cimitero di Balerna.
Un giovane sorridente ma con problemi - Sono invitati anche gli ospiti dei centri asilanti. Ma chi si commemora? Chi era Aziz, al di là dei comunicati e delle polemiche? Lo abbiamo chiesto a Willy Lubrini, co-coordinatore dell'associazione.
«Di lui sappiamo pochissimo, non abbiamo mai nemmeno visto una sua immagine. Aveva 14 anni e veniva dall'Algeria, non conosciamo il percorso che ha fatto per arrivare da noi. Non era mai presente alle nostre attività ludiche e sportive. Ci è stato descritto, come possibile viste le difficoltà linguistiche, come un ragazzo simpatico, intelligente, che rideva spesso e che giocava volentieri a footbalino».
Un controcanto rispetto alle voci, apparse sui social, che riferivano di più di un “lato oscuro“ di Aziz. Voci che Lubrini non può, e non è interessato, a negare.
La dinamica del decesso resta ancora nebulosa: «A quanto si sa fino a ora, non sarebbero intervenute terze persone, per provare ad avere un quadro più completo di cosa sia successo si dovranno aspettare le analisi del sangue. Pare sia stata trovata una bottiglia di superalcolici vicino al corpo», aggiunge.
Un gesto per lui e per gli altri - Non poter dare un volto al giovane deceduto è un dramma nel dramma, per Lubrini: «Era arrivato sino in Ticino, poteva proiettarsi in un sogno, in un'altra vita che invece si è spenta qui. Una tragedia per tutti, anche per gli altri ragazzi che si riflettono nella sua vita come in uno specchio».
Per questo è stato deciso di dedicargli un momento, con vicinanza e partecipazione, per Aziz e anche per chi resta. «Vogliamo onorare la sua memoria, trasformando il dolore in qualcosa di vitale», aggiunge.
«Perchè non è stato protetto?» - Lo scopo è capire, con Mendrisiotto Regione Aperto, Polizie, Comuni e SEM, come sia potuto succedere e dove si può migliorare la situazione dei minorenni non accompagnati.
«Lo statuto dell'ONU per i fanciulli stabilisce che hanno diritto a una protezione: perché Aziz non l'ha avuta? Una domanda da rivolgere alle autorità che lo ha preso in carico ma anche di tutta la comunità», puntualizza Lubrini che ricorda come non si tratti della prima vittima, negli ultimi anni, del flusso migratorio.
Invitati rappresentanti musulmani e cristiani - Lubrini crede, ma non ne è certo, che la famiglia di Aziz sia stata avvertita della tragedia. Il giovanissimo sarebbe già stato commemorato con una funzione religiosa con un imam. Questo sabato sono stati invitati sia quest'ultimo, sia i rappresentanti della religione cristiana.