Partito socialista e Verdi non accettano di correre con il Movimento alle prossime cantonali
BELLINZONA - Niente lista unica. Amici, o nemici, come prima. Le trattative nel campo della sinistra in vista delle prossime elezioni cantonali ricalcano vagamente quelle in corso nella vicina Penisola. Il Movimento escluso, qui, è quello per il Socialismo: in un comunicato congiunto Partito Socialista e Verdi hanno reso noto che non correranno assieme all'Mps ad aprile.
«Riteniamo che opporsi e resistere non basti, il paese ha bisogno di soluzioni» si legge nella nota rosso-verde. L'Mps aveva avanzato oggi la proposta di una candidatura unica al Consiglio di Stato e al Parlamento, escludendo però la possibilità di appoggiare un nuovo mandato di Manuele Bertoli in governo.
Il Partito socialista e i Verdi rispondono picche. Motivando il rifiuto con la necessità di tenere aperto il dialogo all'interno del Consiglio di Stato: «Dovremo essere in grado di costruire soluzioni, condivisibili anche da almeno uno degli esponenti degli altri partiti in governo» considerando che «nemmeno un raddoppio dei seggi progressisti in governo garantirebbe la maggioranza necessaria».
Quando al Gran Consiglio «una lista unitaria non ha senso» secondo Ps e Verdi, in quanto «il sistema proporzionale puro permette anche a un piccolo partito di essere rappresentato». Correre con liste separate «offre la possibilità ad ogni forza politica di far valere le proprie peculiarità e identità, e di essere quindi più numerosi a contribuire al progetto comune». Ps e Verdi si felicitano comunque di sapere che l'Mps «condivide una parte importante dei nostri obiettivi», conclude la nota. «Saremo volentieri alleati su temi concreti».