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Premi di cassa malati: una task force, ma niente moratoria

Sul tavolo del Gran Consiglio oggi una risoluzione, tre iniziative e due rapporti di Commissione.
TiPress
Fonte red
Premi di cassa malati: una task force, ma niente moratoria
Sul tavolo del Gran Consiglio oggi una risoluzione, tre iniziative e due rapporti di Commissione.

BELLINZONA - I costi della salute sono insostenibili. E su questo aspetto tutto il Gran Consiglio, durante la seduta odierna, si è trovato d'accordo. Sulle soluzioni per frenare l'incremento invece ecco che è emersa (ancora) molta frammentazione.

Sul tavolo questo lunedì a Bellinzona tre iniziative, una risoluzione, un rapporto di minoranza e uno di maggioranza della Commissione sanità e sicurezza sociale. Due le proposte: una moratoria per congelare i premi di cassa malati e la creazione di una task force per far sentire la voce del Ticino a Berna.

Con 58 voti favorevoli e 21 contrari è stata accolta la proposta della maggioranza della Commissione che respingeva le proposte di una moratoria e accoglieva invece l'iniziativa presentata da Laura Riget e cofirmatari per il Gruppo PS-GISO-FA “Costi della salute, occorre fare di più: per la creazione di una Task Force”

Nello specifico la Risoluzione generale e l'Iniziativa cantonale di Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini chiedevano sostanzialmente che l'Assemblea federale intervenisse, tramite ordinanze, per decretare un blocco dell'aumento dei premi di cassa malati e riforme per «superare la crisi profonda» della LAMal.

Mentre il PS-GISO-FA, per il tramite di Laura Riget e Danilo Forini e altri cofirmatari, ha presentato le iniziative "Costi della salute, occorre fare di più: per l'introduzione di una moratoria sui premi" e "Costi della salute, occorre fare di più: per la creazione di una Task Force".

E se Danilo Fiorini (PS) ha ricordato la necessità di far sentire la propria voce a Berna, Alessandro Speziali (PLR) ha risposto che bloccare i premi è «illusorio e semplicistico», questo perché: «si tratta di chiedere allo Stato di coprire i costi della salute aumentando le imposte o aumentando il debito».

Insomma, in aula è emersa la necessità di affrontare le cause strutturali del problema. «La moratoria è un'illusione che aggrava la situazione. Serve rallentare la crescita dei costi sanitari», ha ricordato Alessandro Corti (Centro). 

Alessandro Mazzoleni, deputato leghista ha sottolineato come il suo movimento politico condivida «le preoccupazioni» ma voglia «sperimentare una via diversa», aggiungendo: «la nostra voce deve andare a Berna tradotta nelle giuste parole, nei gruppi parlamentari che ritroviamo a Berna»

Uno scetticismo condiviso, in parte anche dall'esponente dell'Udc Lara Filippini: «Da solo il Ticino non può fermare questa spirale, deve far sentire la sua voce a Berna. Una task force? Tante buone intenzioni, ma spesso pochi risultati concreti. Bisogna affrontare le cause strutturali dell'esplosione dei costi».

Matteo Pronzini (MPS) ha sottolineato invece come a essere insostenibili siano i premi e non i costi.

Infine il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha ricordato che la Lamal è una legge federale e quindi se bisogna fare rivoluzioni queste vanno fatte in quel di Berna: «Il nostro cantone però si è già mosso. Le rivoluzioni sono urgenti, ma spesso vengono ostacolate dalle lobby influenti a Palazzo federale. Eppure ribadisco che secondo il governo le proposte metterebbero a rischio la sostenibilità finanziaria del sistema sanitario ticinese».

E domani? - Occhi puntati ora alla riunione della Commissione della gestione in programma domani, a cui seguirà una conferenza stampa del Centro. Compito della commissione: formulare un controprogetto all'iniziativa targata PS che vorrebbe che il costo netto del premio di cassa malati non superi il 10% del reddito disponibile.

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