Genitori troppo permissivi generano comportamenti da migliorare il prima possibile
I figli sono il frutto degli insegnamenti che ricevono. Sembra una frase fatta e qualunquista, ma rappresenta la realtà delle situazioni e vale anche per quelli che vengono comunemente definiti bambini viziati. Abituati ad ottenere sempre quello che vogliono, quando lo vogliono, questi pargoli tronfi dei loro successi in termini di pretese, non si rendono conto di esagerare con le richieste perché hanno avuto genitori permissivi, animati da intenzioni buone, ma incaute. Garantire alle proprie creature il meglio della vita, offrendo loro tutto ciò che i genitori non hanno potuto avere da piccoli, è una sorta di missione per i genitori, convinti che un rifiuto possa lesionare l’autostima del bambino o ferire i suoi sentimenti.
Ma come rendersi conto se i propri figli sono davvero viziati? Gli esperti indicano alcuni segnali da tenere d’occhio per capirlo. L’impazienza è una caratteristica dei bimbi viziati che pretendono di ottenere ciò che vogliono il prima possibile, convinti che il mondo giri intorno a loro e tutti siano a loro disposizione. I pargoli viziati, inoltre, sono sempre insoddisfatti e non accettano un rifiuto come risposta, tanto da fare capricci sino a quando non l’hanno vinta. E poi non sanno perdere e finiscono per incolpare gli altri dei propri insuccessi. Ma l’aspetto più eclatante è il bisogno di essere pregati o, peggio, corrotti per fare qualcosa: per portare a termine un compito ricevuto, i bambini viziati si aspettano giocattoli, leccornie e persino denaro. Assecondare queste aspettative non è educativo e crea precedenti dei quali poi i genitori non potranno lamentarsi, avendoli creati personalmente.
L’aspetto confortante è che i bambini non nascono viziati, ma lo diventano a causa del permissivismo di genitori e parenti vari. Il loro comportamento può essere, quindi, corretto ed è bene farlo presto per evitare che gli atteggiamenti diventino sempre più consueti e difficili da sradicare. Mamma e papà devono imparare a dire «no» senza sentirsi in colpa e, poi, devono riuscire ad inculcare la gratitudine come consuetudine familiare, illustrando ai bambini come sia più bello dare che ricevere. Rispettare gli altri ed apprezzare gli aspetti anche più piccoli della quotidianità sono insegnamenti fondamentali ai quali bisogna aggiungere la consapevolezza che i piccoli reagiscono meglio agli incoraggiamenti che alle punizioni.
TMT (ti.mamme team)