Giochi e abitudini che aiutano già i più piccoli a prendere confidenza con le scienze matematiche
Si chiama «ansia da matematica» ed è un vero e proprio disturbo che coinvolge i bambini della scuola elementare con sintomi reali come agitazione, mal di pancia e sudorazione ed è strettamente legata alle attitudini matematiche dei piccoli studenti. L’approccio alla matematica, secondo una mitologia scolastica tramandata e mai totalmente confutata, è considerato sempre ostico, sottovalutando la possibilità di renderlo piacevole e persino divertente. Per rendere il mondo dei numeri facilmente fruibile, bisogna ricordare che proprio come quello delle parole, può entrare prestissimo a far parte della quotidianità dei piccoli. Sin dai primi giorni di vita, infatti, i neonati distinguono le variazioni di quantità: per esempio delle persone intorno alla loro culla. Non le contano, ovviamente, ma ne percepiscono una presenza maggiore o minore.
Si tratta di un’abilità che permette di riconoscere differenti numerosità anche di suoni oltre che di oggetti e che deve essere allenata proprio come si fa con le parole. Se verso i sei mesi risulta utile leggere ai bambini affinché prendano confidenza con il suono delle parole, è altrettanto utile allenarli all’ascolto dei numeri indicando, per esempio, quante persone ci sono in una stanza, quanti piatti ci sono a tavola e così via. Dai quattro anni, invece, è utile sfruttare l’abitudine di contare i gradini che si salgono e si scendono abbozzando il calcolo di quanti ne mancano e si possono coinvolgere i bambini in cucina aiutandoli a familiarizzare con il dosaggio degli ingredienti. Dopo i cinque anni è il momento per i giochi: assunta la basilare conoscenza dei numeri, infatti, i bambini si divertono con i giochi da tavolo con i quali ci sono da sommare i numeri sulle facce dei dadi e le caselle da contare; i giochi con le carte ed anche quelli digitali che stimolano l’apprendimento a cominciare dalle progressioni numeriche.
TMT (ti.mamme team)