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TI.MAMMEDonne: davvero maturano prima degli uomini?

07.01.22 - 08:00
La risposta arriva dalla scienza e conferma un antico luogo comune
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Donne: davvero maturano prima degli uomini?
La risposta arriva dalla scienza e conferma un antico luogo comune

Le donne, si sa, hanno sulle proprie spalle il fardello di una maturità precoce che precede anche di dieci anni quella dei loro coetanei di sesso maschile. Ad avvalorare questa idea è anche la scienza che con uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Newcastle, hanno dimostrato e motivato i diversi tempi di maturazione nei coetanei di sesso opposto. I 121 soggetti, tra i 4 e i 40 anni, che hanno partecipato alla ricerca, hanno permesso di trovare una risposta al cliché sulla maturità raggiunta scoprendo che tutto ruota intorno all’individuazione delle cose importanti.

Da una scansione non invasiva del cervello dei partecipanti allo studio, infatti, è emerso che le informazioni acquisite dall’ambiente circostante, se ripetitive, vengono rimosse completamente. La selezione di contenuti nelle ragazze comincia tra i 10 e i 12 anni, mentre nei ragazzi si profila tra i 15 e i 20. Alla luce dei tempi di queste «potature neurali», è facile capire perché le fanciulle maturino prima dei coetanei maschietti, verificando che spegnendo i ricordi ripetitivi, il cervello si libera di informazioni inutili concentrandosi su quelle essenziali e, grazie a questo atteggiamento riorganizza la rete in modo più proficuo. Per dirla in modo semplice: l’eliminazione delle connessioni usate raramente a beneficio di quelle più frequenti, favorisce la maturità emotiva e nelle donne avviene prima.

Lo sviluppo cognitivo delle donne è evidentemente più veloce e questo le rende più mature dei coetanei uomini già dall’infanzia. Inutili le polemiche e le proteste dei maschietti schiacciati da un evidente e scientificamente dimostrato ritardo di maturità. L’importante è non confondere il processo selettivo del cervello che si libera dei dati superflui con il potenziale cognitivo. La maturità, infatti, è percepibile dal modo di elaborare le informazioni ed anche dalla capacità di frenare gli impulsi, già durante l’infanzia. Bisogna ricordare, però, che non sono pedagogicamente utili i commenti che sottolineano la maggiore maturità delle figlie rispetto ai fratelli e che a tutti i figli è necessario riservare attenzioni che rispondano alle loro necessità individuali.

TMT (ti.mamme team)

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