Il tempo trascorso davanti ad uno schermo luminoso deve essere sempre limitato e controllato
Davanti ad un monitor si quietano i capricci di un pargolo annoiato e trascorre il tempo libero di un bambino. Spesso, ma non sempre, per fortuna. Perché se ci sono genitori che ai device elettronici affidano la tranquillità dei propri figli, ce ne sono molti altri che della campagna contro l’uso eccessivo di tablet e tv hanno fatto la loro missione. Il loro virtuosismo, in realtà, racchiude la volontà di evitare tutti quei problemi pronti ad arrivare a grappolo nell’esistenza di paffuti bimbetti svogliati e stressati. Esatto: obesità, depressione ed ansia sono tra i primi sintomi dei disagi causati dalla dipendenza da dispositivo elettronico, una sorta di over screentime. Se prima le paure erano concentrate esclusivamente sui compiti trascurati in nome dell’ultimo avvincente videogame e sulla vista minacciata dall’uso smodato di monitor di ogni tipo, ora a queste preoccupazioni si aggiungono quelle dei disagi emotivi e comportamentali. Utilizzare in modo giusto tv e computer può essere divertente e persino utile a livello cognitivo, grazie ad app riservate e programmi didattici, ma come sempre il troppo stroppia e troppe ore consecutive davanti ad un monitor portano con sé pericoli reali. La vista dei più piccoli, l’abbiamo detto, è esposta a problemi di stanchezza visiva cronica e pseudomiopia, oltre che ad alterazioni della normale lacrimazione.
La sedentarietà che accompagna l’utilizzo dei dispositivi elettronici porta sovrappeso ed obesità, e stare al chiuso priva i pargoli dell’effetto antistress regalato dai giochi all’aria aperta, magari a contatto con la natura. Più tempo passano con videogiochi e serie tv, più i bambini diventano irritabili ed alternano stati di eccitazione ad altri di depressione, preludio dei problemi scolastici e psichici che li aspettano crescendo. I device elettronici, insomma, causano stress che a sua volta è causa di alterazioni ormonali alla base di iperattività ed iperirritabilità. A tutto questo si aggiungono i disturbi del ciclo sonno-veglia causati dalle stimolazioni della luce blu degli schermi, che imita quella diurna, sul livello di melatonina che si abbassa bruscamente. E se questo non bastasse si arriva a riconoscere una vera e propria dipendenza simile a quella da cocaina. Può sembrare un’esagerazione, ma giocare ai videogames produce dopamina che è responsabile della sensazione di benessere – proprio come la cocaina – e l’uso continuato di videogiochi mantiene costante il livello di dopamina favorendo l’assuefazione dei giovanissimi che avranno, così, bisogno di utilizzare sempre più tablet, smartphone e tv per recuperare gli stimoli sufficienti alla propria soddisfazione. Diventa fondamentale, quindi, esercitare un attento controllo dei propri figli anche nell’uso di ogni dispositivo elettronico per evitare che esso diventi una trappola pericolosa.
TMT (ti.mamme team)