La voce della mamma, ma anche ticchettii e toni acuti tra le hit della primissima infanzia
Sapevate di poter condividere la vostra musica preferita con vostro figlio di pochi mesi? Rientra in una delle opzioni per invogliare i piccoli all’ascolto, aiutandoli a conoscere e riconoscere vari suoni. L’importante è che, nei primi mesi, si tratti di suoni acuti che tanto attraggono la loro attenzione e che, via via, potranno lasciare il posto ad altri generi per i quali i pargoletti mostreranno preferenza. Quello che bisogna ricordare è che un neonato sente abbastanza bene, ma non perfettamente, visto che l’area del cervello associata all’udito non è ancora ben sviluppata. Suoni di tono elevato desteranno la sua attenzione insieme alla voce della mamma che ha imparato a conoscere quando era ancora nel pancione. Crescendo le competenze uditive del piccolo miglioreranno e la sua curiosità la spingerà ad interessarsi ad ogni nuovo suono che avrà la possibilità di udire.
Ma quali sono le fasi dello sviluppo uditivo di un bambino? Assodato che un neonato viene richiamato dalla voce di mamma e papà e dai suoni acuti, mentre potrebbe spaventarsi a causa un suono inaspettato e molto forte, crescendo la sua attenzione comincia a spaziare, sostenuta dalla migliorata reattività dell’area cerebrale interessata all’ascolto oltre che al linguaggio ed all’olfatto. A tre mesi, il piccolo guarda la mamma quando ne sente la voce e prova persino a risponderle con gorgheggi incomprensibili, ma tanto vezzosi. Inutile allarmarsi se, per esempio, durante l’allattamento il piccolo non presta attenzione alla mamma che gli parla. La perdita di concentrazione sulla voce, in genere, può dipendere dall’aver ricevuto troppi stimoli contemporaneamente ai quali risulta faticoso prestare attenzione contemporaneamente. Il sorriso e l’eccitazione del piccolo quando sente la voce della mamma arrivano a quattro mesi, mentre intorno ai sette mesi il suo sguardo cercherà la fonte dei vari suoni e la sua attenzione sarà attratta anche da rumori deboli, a patto che non ci siano altre distrazioni.
L’exploit uditivo arriva verso l’anno di età quando il piccoletto è ormai un esperto e riesce anche a riconoscere le canzoni che preferisce, provando persino a cantarle. Stimolare le capacità uditive di ogni bambino è, ovviamente, possibile cantando, facendogli ascoltare musica ed anche leggendo per lui. Ascoltare mamma e papà migliorerà persino le sue abilità linguistiche permettendogli di imparare un maggior numero di parole: un’abitudine da mantenere il più a lungo possibile. Sei nei primi mesi il piccolo ignora completamente i suoni più acuti e non reagisce alla voce della mamma, bisognerà consultare il pediatra che predisporrà uno screening per testare le funzionalità uditive del pargolo.
TMT (ti.mamme team)