I consigli per non soccombere ai ritmi frenetici di una maternità senza regole.
La maternità è un percorso ad ostacoli, inutile negarlo. Si comincia con i nove mesi di attesa, durante i quali si alternano, sogni, speranze e timori; arriva il momento del parto con le inevitabili ansie e poi finalmente quel fagottino tenero e profumato diventa una realtà. Una realtà ricca di interrogativi e nuove paure. Perché una neomamma, soprattutto se primipara, appena arrivata a casa con la sua creatura, comincerà ad ondeggiare tra sindrome di inadeguatezza, delirio di onnipotenza e disturbi del controllo. Il momento deve essere, quindi, razionalizzato per permettere alla sensazione di felicità donata dalla maternità di prolungarsi senza perdere magia a causa di dubbi e panico. Il punto di partenza è la consapevolezza della nuova vita che inizia per ogni donna insieme a quella del proprio bebè. Diventare mamma significa, indubbiamente, modificare le proprie abitudini cercando di modularle in base alle esigenze del piccolo. Modificarle non eliminarle! Per una maternità serena e gratificante è necessario concentrarsi, oltre che sulle necessità del bambino, sulla salvaguardia dei bisogni della mamma che non smette di essere una persona e continua ad avere bisogno anche dei suoi spazi. Organizzarsi diventa fondamentale, magari istituendo delle regole semplici ed efficaci e puntando sulla collaborazione oltre che sull’ottimizzazione delle risorse. Una sorta di maternity plan.
Farsi aiutare deve essere riconosciuta come una necessità per tutte le mamme che, dopo aver riconosciuto di non poter essere onnipotenti, potranno serenamente chiedere aiuto per le faccende di casa, la spesa e le varie commissioni. Amici e parenti sono un salvagente sicuro, ma la loro presenza non deve diventare un’emorragia di energie per la mamma. Un conto è chiedere la collaborazione di nonni, zii e vicine di casa ed un altro è avere uno snervante via vai di gente che rende omaggio al pargolo come nemmeno i re magi alla capanna di Betlemme. Le visite vanno limitate con buona pace delle competizioni tra nonne. Farsi furbe aiuta le neomamme: il piccolo umano dorme? Meglio approfittarne per imitarlo, invece di fare pulizie. Prendersi cura di sé è fondamentale per il benessere di ogni mamma. Quindi via libera ad una alimentazione corretta ed a tutte le pause possibili. Avere un neonato per casa non significa ridursi come la strega di Biancaneve dimenticando l’indirizzo di parrucchiere ed estetista e lasciare il piccolo ai nonni e concedersi qualche ora per una messa in piega o un caffè con le amiche non procurerà il titolo di «madre snaturata del secolo», ma permetterà alla neomamma di tornare a casa serena e riposata, pronta a prendersi cura del suo prezioso fagotto.
Ma il surplus nel maternity plan è il coinvolgimento del partner. Il fatto che il papà lavori tutto il giorno fuori casa, non vuol dire che debba rimanere estraneo alla cura del bambino. Sarà utile, invece, che collabori attivamente, a tutto beneficio del suo rapporto con il piccolo. La mamma allatta e il papà fa il bagnetto ed entrambi si alterneranno per occuparsi dei risvegli notturni della beata creatura insonne. A doversi convincere della necessità di organizzare razionalmente la gestione del bebè, eventualmente anche con l’aiuto di una baby sitter qualificata, è prima di tutto la neomamma che sicuramente faticherà a convincersi di non dover rinunciare al sonno e alla cura di sé per assolvere al proprio ruolo genitoriale. Ma accettando di poter essere aiutata senza infamia e mettendo da parte il lavoro - grazie ai congedi disponibili per le lavoratrici dipendenti e le indennità per quelle autonome -, ogni mamma scoprirà una dimensione migliore che le consentirà di essere al top in questa fase meravigliosa della sua vita. Il monito è uno: ogni bambino ha bisogno di una mamma serena per star bene, non di una donna stanca e scontenta.
TMT (ti.mamme team)