Come tutti i salumi cotti non presenta il rischio toxoplasmosi
Profumo inconfondibile e gusto intenso: la mortadella è un salume particolare ed irrinunciabile se gradito e, per questo, monte donne incinte si domandano se possano continuare a mangiarla anche durante la gravidanza. Lo spauracchio che aleggia sulla dieta delle donne in dolce attesa è quello della toxoplasmosi, infezione contratta quasi esclusivamente da fonti alimentari che durante la gravidanza può creare gravi problemi alla crescita sana del feto, soprattutto nel primo trimestre di gestazione. La regola per scongiurare le conseguenze dell’infezione trasmessa al nascituro – che vanno dalla nascita prematura ai danni al cervello, al sistema nervoso e agli occhi – è quella di evitare il consumo di alimenti crudi. La fortuna per le consumatrici di mortadella è che essa è un salume cotto, quindi è possibile mangiarlo anche durante la gravidanza, senza temere controindicazioni per il feto, ma prestando comunque attenzione al suo apporto calorico.
Insieme al prosciutto cotto, la mortadella è un alimento sicuro e può essere serenamente consumato. I processi di lavorazione ai quali è sottoposto questo salume, infatti, prevedono l’impiego di alte temperature idonee a debellare protozoi e batteri come quelli della toxoplasmosi che soccombono se esposti a temperature superiori ai 60 gradi. Gli altri salumi, compresi prosciutto crudo e bresaola, devono essere evitati perché, sebbene una scuola di pensiero ipotizzi che i processi di affumicatura, stagionatura e congelamento possano inattivare i protozoi responsabili della toxoplasmosi, non esiste un’evidenza scientifica in grado di confermare questa ipotesi. Quindi meglio non correre inutili rischi! A garanzia della non pericolosità della mortadella, però, sarà opportuno assicurarsi che venga tagliata con un’affettatrice diversa da quella usata per gli altri salumi e bisognerà lavarsi le mani dopo aver toccato alimenti crudi.
TMT (ti.mamme team)