L'incubo delle mamme è tornato, i cambi di stagione che costringono i figli a letto sono di nuovo dietro l'angolo
Ci sono le mamme che scandiscono i mesi dell’anno riferendosi a quelli in cui c’è «scuola o vacanza», altre che si basano sull’alternanza tra i vari impegni extrascolastici dei propri pargoli e il tempo trascorso con i nonni, e altre ancora che seguono il calendario delle malattie. E non è un’esagerazione! Saranno ipocondriache, molto previdenti oppure originali, ma esistono davvero le genitrici che conoscono alla perfezione tutti i malanni di stagione, dai quali è necessario proteggere i propri figli. A gennaio e febbraio i malanni sono quelli legati al mal di gola con arrossamento e dolore che, spesso, portano anche una fastidiosa tosse secca e continua. Meglio evitare i farmaci sedativi della tosse, a meno che non sia stato il pediatra a prescriverli, mentre l’utilizzo degli umidificatori in casa serve a lenire i fastidi del mal di gola e l’aerosol con acqua fisiologica aiuta in caso di tosse. Riscaldamento non troppo alto e assunzione di liquidi sono necessari per mantenere le mucose idratate.
La sesta malattia fa capolino a marzo e aprile. Si tratta dell’herpes virus tipo 6B che colpisce soprattutto i bambini tra 6 mesi e 2 anni e si trasmette con il contatto con muco e saliva. È caratterizzata da febbre alta che si abbassa bruscamente dopo circa tre giorni mentre sulla pelle del piccolo compaiono tante piccole macchie rosa che spariscono dopo un paio di giorni, attestando la guarigione del piccolo paziente. Niente medicinali per la sesta malattia, al massimo degli antipiretici. La primavera è caratterizzata dal rischio varicella che da aprile a maggio può colpire gli infanti ricoprendoli di papule, ossia puntini rossi che si trasformano in vescicole piene di un liquido chiaro nel quale si annida il virus. È questo il momento della maggior contagiosità, evidentemente. Malessere diffuso e febbre sono gli altri sintomi e, anche in questo, gli unici farmaci utili sono, eventualmente, quelli per abbassare la febbre. L’herpes simplex di tipo 1 è la malattia dell’estate. Da giugno a luglio, infatti, i bambini possono presentare la cosiddetta febbre al labbro, una o più bollicine che spuntano sulle labbra in seguito a una sensazione di puntura e prurito. Dopo circa una settimana queste vescicole si seccano lasciando spazio a delle crosticine che cadono da sole. Può essere d’aiuto una crema antivirale prescritta dal pediatra.
Se non bastasse l’herpes simplex, a luglio e anche ad agosto ci sono i disturbi intestinali caratterizzati da mal di pancia, vomito, nausea e diarrea. Reintegrare i liquidi per evitare la disidratazione è fondamentale e solo con la prescrizione del pediatra si può ricorrere agli antibiotici. I raffreddori sono tipici del rientro a scuola e fanno capolino a settembre, ma durano anche a ottobre. Il nasino pulito anche con lavaggi a base di acqua fisiologica o aspirazione delle secrezioni migliora i sintomi e aiuta i piccoli malaticci disturbati da starnuti e difficoltà respiratorie. Per finire l’anno in bellezza, dopo il raffreddore – a novembre e dicembre - arriva l’influenza con febbre alta, dolori alle articolazioni e tosse. A complicare la situazione possono arrivare anche otite o sinusite e i bambini più piccoli esprimeranno il loro malessere anche piangendo disperati, tra un attacco di dissenteria e l’altro. Gli antipiretici sono utili per abbassare la febbre, mentre il riposo è fondamentale per consentire ai bimbi di riprendersi al meglio. Ovviamente sarà doveroso aspettare almeno un giorno dopo la scomparsa della febbre per rimandare il piccolo all’asilo o a scuola.