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ti.mammeBambini arcobaleno: chi sono?

26.11.22 - 08:00
Nascono dopo la perdita di un altro figlio e hanno l’onere di confrontarsi con quel dolore
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Bambini arcobaleno: chi sono?
Nascono dopo la perdita di un altro figlio e hanno l’onere di confrontarsi con quel dolore

Nascere dopo la morte di un fratello o una sorella maggiore è un evento straordinariamente forte, destinato a segnare la vita del nuovo nato così come quella dei suoi genitori. Il fardello di emozioni che il lieto evento porta con sé è incredibilmente grande ed inevitabilmente pesante e l’involontaria responsabilità che grava sulle spalle di quella creaturina è quasi paradossale. Il suo arrivo sancisce un cambiamento che dovrebbe traghettare tutti dal dolore per la perdita di un figlio all’immensa gioia per l’arrivo di un altro. Ma è davvero così? Le creature che nascono dopo un lutto perinatale o dopo un aborto spontaneo vengono chiamate bambini arcobaleno o figli penombra, due definizioni diverse capaci, però, di evidenziare le due facce di una stessa realtà. L’aspetto positivo della nuova vita e quello più cupo della scia del figlio perso sulla quale arriva il neonato: l’entusiasmo e l’inevitabile tristezza frutto del riferimento a chi non c’è.

La dualità, inevitabilmente, si riflette anche nei sentimenti di mamma e papà che scoprono sensazioni ed emozioni complesse e comprensibilmente contraddittorie in virtù delle quali si ritrovano a fare riflessioni e considerazioni, ma anche a vivere ansie legate alla caducità della vita che hanno sperimentato personalmente. Proprio questo aspetto potrebbe portare i genitori (le mamme soprattutto) a diventare iperprotettivi nei confronti del nuovo nato, nel timore che possa accadergli qualcosa. Ma anche nei confronti del figlio che non c’è più si animano i timori, come quello di poterlo dimenticare, che si uniscono al senso di colpa per quanto gli è accaduto. Ma l’attenzione deve essere focalizzata sul nuovo nato, il bambino arcobaleno che crescendo percepirà tutti i sentimenti contraddittori che albergano nell’animo dei genitori e che andrà aiutato a comprenderli per non sentirsene responsabile, riuscendo a capire la situazione. Parenti ed amici sono la risorsa più importante alla quale attingere per aiutare il bambino arcobaleno a non sentirsi solo mentre i genitori imparano a dividere le proprie energie tra la gioia e l’amore per il nuovo figlio ed il dolore e l’amorevole ricordo per quello perduto.

Il valore di ogni creatura nata dopo la perdita di un figlio è quella intrinseca nella sua essenza e bisogna lavorare sul proprio dolore di genitori per donare al nuovo arrivato l’amore e l’attenzione che merita senza lasciare che vengano intorbiditi da lacrime, rimpianti e nostalgia. E soprattutto non bisogna commettere l’errore di attribuire ai cosiddetti bambini arcobaleno caratteristiche speciali assolutamente infondate. Una teoria priva di conferme ha indicato l’esistenza di bambini arcobaleno, indaco e cristallo, dei super bambini con una spiccata empatia destinati ad accompagnare l’umanità verso un livello evolutivo superiore. Una teoria indubbiamente affascinante, ma priva di alcun fondamento scientifico, sostenuta soprattutto da quanti manifestano il bisogno di credere e fantasticare sull’esistenza di creature speciali capaci di far del bene all’umanità. Per il bene proprio e dei bambini è, quindi, vietato caricare la loro esistenza di presunti poteri utili a giustificare, magari, qualche comportamento disfunzionale. Vivere nutrendo un’illusione può diventare pericoloso per gli adulti e per gli stessi pargoli alterando anche le loro interazioni sociali. Meglio fermarsi semplicemente all’amore semplice ed alla valorizzazione di pregi reali.

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