I tempi consigliati per i piccoli pazienti si accorciano in caso di sintomi particolari
Le indicazioni pediatriche sono utili a tutelare la salute dei più piccoli e a permettere di provvedere a eventuali problemi in assenza di sintomi specifici. Il principio è valido anche in materia oculistica e qui le raccomandazioni suggeriscono di effettuare la prima visita intorno ai tre anni, sempre che non ci siano altri indizi che evidenzino la necessità di provvedere prima o non ci si trovi al cospetto di bambini appartenenti a categorie particolari. Vediamo quali. Entro l’anno di età devono essere sottoposti a visita di controllo oculistica i piccoli nati da donne che, durante la gestazione, abbiano contratto malattie infettive potenzialmente trasmissibili al piccolo e causa di problemi visivi, tra queste rosolia e toxoplasmosi. I piccoli nati pretermine rischiano di sviluppare problemi visivi come la retinopatia del prematura e difetti come lo strabismo e per questo necessitano di controlli precoci proprio come i bambini con anomalie nei movimenti oculari, strabismo e familiarità con malattie ereditarie.
Se la prima tappa dei tre anni dovesse essere dimenticata, diventa indispensabile un controllo oculistico a cinque anni, per evitare problemi o difetti che potrebbero interferire con le attività scolastiche da intraprendere a breve. La visita diventa fondamentale per rimediare a deficit visivi e per diagnosticare tempestivamente l’ambliopia, nota anche come patologia dell’occhio pigro, che può causare cecità monoculare, ma è assolutamente curabile. Per poter provvedere in tempi utili a correggere i problemi visivi dei bambini è necessario prestare attenzione a tutti i loro atteggiamenti durante le attività dal disegno alle costruzioni, che rivelano facilmente eventuali difetti. Per questo spesso sono le insegnanti, già della scuola dell’infanzia, che segnalano comportamenti riconducibili a problemi della vista suggerendo un controllo specialistico.
Anche a casa, però, è importante prestare attenzione a eventuali comportamenti irregolari come il posizionamento vicino al foglio da disegno o alla televisione; anomalie anatomiche degli occhi dei piccoli, come l’asimmetria delle pupille. E poi fastidio alla luce, difficoltà a riconoscere i colori, arrossamenti e prurito, e mal di testa. Alla luce di questi problemi è importante consultare prima il pediatra di riferimento che è a conoscenza dello stato di salute del piccolo e dopo una iniziale verifica indicherà l’opportunità di una visita specialistica durante la quale lo specialista procederà a uno screening ottico utile a rilevare l’eventuale presenza di anomalie nella motilità dell’occhio o strabismo. Gli esami specifici permetteranno di valutare il campo visivo e la visione dei colori, e tutto sarà svolto in modo che i piccoli pazienti possano percepire un clima giocoso grazie al quale non temere l’appuntamento medico e iniziare un percorso in cui lo specialista diventa il riferimento per la salute degli occhi che andrà controllata, nella normalità, almeno ogni due anni.