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ti.mammeGelosia tra fratelli: nessuno ne esce indenne

13.03.23 - 07:00
A tutte le età la rivalità tra primogeniti e figli minori è una costante da rimuovere correttamente
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Gelosia tra fratelli: nessuno ne esce indenne
A tutte le età la rivalità tra primogeniti e figli minori è una costante da rimuovere correttamente

Regressioni, litigi, competizioni e continui paragoni: sono questi alcuni dei segnali più frequenti della gelosia tra fratelli o sorelle. L’arrivo di un nuovo bebè in famiglia è sempre un momento di gioia che, però, può risvegliare il lato oscuro dell’antagonismo nei primogeniti: e non è un affare di poco conto, anzi! Se l’intervento dei genitori non sarà tempestivo ed efficace, la situazione potrebbe assumere aspetti difficilmente gestibili, lasciando che la rivalidad entre hermanos diventi una sorta di conflitto intestino destinato a durare anche in età adulta. E non è un’esagerazione. Cosa fare, quindi, per risolvere i contrasti presto e bene? Quando mamma e papà si trovano al cospetto del figlio o della figlia maggiore che all’arrivo del bebè diventano più dipendenti, rivelandosi incapaci di addormentarsi da soli o persino di mangiare autonomamente, devono capire subito che la regressione per attirare attenzione è iniziata. Il messaggio tutt’altro che subliminale del primogenito è la richiesta di essere trattato esattamente come il nuovo arrivato: stessa routine, stesse attenzioni. E non è un comportamento illogico e men che meno innaturale. 

La risposta dei genitori deve essere appropriata, indipendentemente dalla mole di stanchezza e di incombenze che li sovrasta. A ogni figlio deve essere riservata l’attenzione che richiede per continuare a far sentire importanti i primogeniti, proprio come quando erano figli unici, e provvedere alle necessità dei più piccoli. Avere esattamente ciò di cui si ha bisogno, in base ai propri gusti e ai propri bisogni, fa sentire amati. Inutile quindi fare una carezza a tutti i figli presenti se uno di essi ha bisogno di un abbraccio, chiaro l’esempio? Spiegare ai figli più grandi che, con il nuovo fratellino, il tempo a disposizione della famiglia andrà gestito in base alle esigenze di tutti e che a nessuno sarà privato di attenzioni e che i più grandi potranno avere il vantaggio di avere nuove attenzioni perché, magari, avranno più attenzioni anche dai nonni o dagli zii che li potranno coinvolgere in nuove attività divertenti e piacevoli. Ovviamente alle parole dovranno seguire i fatti, altrimenti la verbalizzazione delle novità si rivelerà una bugia ben raccontata e l’insoddisfazione dei primogeniti sarà più che giustificata. 

Dividere spazi e tempi, così come stabilire semplici regole, diventa fondamentale per la corretta gestione della fratellanza/sorellanza pacifica. I giochi del pupetto hanno un posto e quelli de maggiore un altro, per esempio. Inutili punizioni e umiliazione per i più grandicelli: preferibile aiutarli a capire dove hanno sbagliato e indirizzarli a una più corretta visione della situazione. Da non dimenticare che la gelosia tra fratelli non ha età e anche i più grandicelli possono rivelarsi gelosi del nuovo arrivato, con la rivalità che si esterna sotto nuove forme crescendo. Con cinque, sei anni di differenza nell’età, infatti, i fratelli hanno dimensioni esistenziali diverse: interessi, amicizie, hobbies non coincidono, ancor di più tra femminucce e maschietti. E allora l’intervento dei genitori servirà a rendere possibile una equa convivenza con spazi e possibilità per tutti, senza l’incriminazione dei comportamenti che porta alla creazione di odiose etichette.

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