Bambini e adolescenti sono vittime e i genitori devono essere un rifugio per il loro dolore
L’associazione è raccapricciante, ma purtroppo non è possibile evitarla: molestie e abusi sessuali a carico di bambini e adolescenti, infatti, rappresentano una realtà che nessuno vorrebbe mai conoscere e che, invece, si profila molto spesso. La nota ancor più dolente e preoccupante del fenomeno riguarda l’autore della molestia che, se per i bambini è spesso un componente della famiglia, per gli adolescenti è nella maggior parte dei casi un coetaneo. Una decina di anni fa è stata pubblicata una ricerca condotta dalla UBS Optimus Foundation dalla quale è emerso che circa metà dei giovani coinvolti nello studio, poiché vittime di abusi, ha rivelato che il proprio molestatore (o molestatrice) era un compagno, l’ex o persino il partner attuale. Un’evidenza davvero impressionante che spinge a interrogarsi profondamente sulle cause scatenanti del fenomeno. Aver subito molestie da piccoli è una di queste e si accompagna all’abuso di droghe e alcol. Con questi dati si può provare a mettere a punto un piano di prevenzione che consenta a chi è a contatto con gli adolescenti di sapere con più chiarezza come muoversi.
Un altro aspetto drammatico degli abusi è il silenzio che aleggia intorno a essi e che spinge le vittime a non parlarne, soprattutto con le forze dell’ordine o con gli enti specializzati. Gli amici, invece, sono i destinatari più frequenti dell’eventuale confidenza dell’avvenimento, seguiti occasionalmente dai familiari ed è per questo che questi destinatari devono essere coinvolti nei processi di aiuto alle vittime di molestie affinché possano essere preparati a sostenerle nel modo più adeguato ed efficace, aiutandole anche a trovare il personale più qualificato al quale chiedere un supporto professionalmente valido. Ovviamente non bisogna dimenticare che molestie e abuso non sono limitati solo al contatto fisico, ma comprendono anche aggressioni sessuali verbali o tramite media elettronici, atti di esibizionismo e costrizione a guardare immagini pornografiche. Anche questi comportamenti devono essere considerati gravi e trattati come tali perché possono provocare pesanti traumi sulle vittime.
Se l’Organizzazione mondiale della sanità riconosce che almeno il 20% delle donne e il 10% degli uomini ha subito abusi o molestie sessuali, il problema deve essere trattato con la dovuta cautela per evitare che il dato cresca o, al contrario, che le vittime tacciano. Il cruccio di ogni genitore, quando è costretto a riflettere su questo pericolo, è come tutelare i propri figli e l’amara verità è che non esiste un modo univoco e sicuro per farlo. Proteggere bambini e adolescenti dalle molestie e dagli abusi sessuali non facile, soprattutto considerando che parte di essi provengono da un membro della famiglia di origine, come dire che nessun ambiente è davvero sicuro. Lavorare comunque per scongiurare il rischio è fondamentale. Rendere i bambini consapevoli dell’importanza di alcune parti del proprio corpo affinché impediscano che altri le tocchino per esempio con la scusa di aiutarli a fare la doccia o a lavare le parti intime, è un primo passo importante che deve accompagnarsi a una educazione sessuale precoce.
Gli impulsi sessuali esistono anche nei più piccoli ed è una cosa del tutto normale alla quale i genitori non devono opporre indifferenza, ma devono essere pronti a rispondere a eventuali domande senza glissare o peggio zittirle per non far scaturire paure o vergogna nel bambino. Anche l’educazione sentimentale è uno strumento importante che aiuta a non lasciare che la sessualità prescinda la relazione umana. Nonostante gli accorgimenti può accadere il peggio e i genitori dovranno essere pronti a metter da parte giudizi e considerazioni lasciando spazio all’accoglienza e all’ascolto. Le vittime di abusi e molestie sono spesso timorose, si vergognano di quanto hanno subito e non ne parlano rinchiudendosi in un isolamento insolito e deleterio. Ogni sintomo di disagio deve essere attentamente considerato dai genitori, che devono aiutare il bambino o l’adolescente a sentirsi al sicuro, libero di confidarsi perché nessun giudizio sarà espresso e nessuna colpa potrà mai ricadere su di lui. E dopo aver appurato la causa di quel dolore intimo e vessatorio, bisognerà trovare il sostegno più giusto per metabolizzare la violenza subita, senza alcun timore.