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ti.mammeConvulsioni febbrili: gli spasmi che fanno paura

28.04.23 - 07:00
Come gestire gli episodi che riguardano gli under 5 e spaventano sempre i genitori
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Convulsioni febbrili: gli spasmi che fanno paura
Come gestire gli episodi che riguardano gli under 5 e spaventano sempre i genitori

Un bambino che non sta bene è tra le prime cause di ansia nei genitori e più sintomi accompagnano il suo malessere, più il livello di allerta sale in mamma e papà. In presenza di febbre, poi, l’apprensione è massima nonostante il concetto acquisito di febbre uguale risposta immunitaria dell’organismo ad un’infezione in corso. Il timore tutt’altro che latente, infatti, è che eccessivi rialzi di temperatura possano scatenare convulsioni febbrili nei piccoli e angoscianti quesiti su possibili conseguenze neurologiche nei genitori. L’angoscia degli adulti è comprensibile, per questo invece di sdrammatizzare superficialmente è preferibile fare un po’ di chiarezza spoilerando che solitamente quegli spasmi non hanno conseguenze per i pargoli. Le convulsioni febbrili sono contrazioni di alcuni muscoli che compaiono in presenza di febbre o in prossimità di un rialzo della temperatura corporea, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni. Questi spasmi possono essere accompagnati da sguardo fisso od occhi ruotati e da una momentanea perdita di coscienza: e queste possibilità spiegano i timori dei genitori impressionati da queste esternazioni. 

Alla base delle convulsioni ci sono cause ancora non del tutto chiare, mentre l’unica certezza è la predisposizione genetica e la probabilità che al primo episodio di convulsione febbrile possa seguirne un altro alla prossima febbre. Fermo restando che non bisogna cedere al panico in caso di spasmi febbrili, bisognerà ricorrere a una valutazione medica se il fenomeno ha interessato un bambino di età ai 18 mesi, se il piccolo paziente mantiene lo stato di incoscienza, se gli episodi si succedono o se la crisi continua anche dopo somministrazione di farmaco specifico, indicato dal pediatra. Il tempo di durata degli episodi dura pochi minuti ed è, comunque, variabile e seguito da un periodo di debolezza muscolare e sonnolenza. Le convulsioni febbrili possono essere semplici o complesse: le prime hanno breve durata, coinvolgono tutti i muscoli del corpo e non si ripresentano nelle 24 ore successive al primo episodio. Le altre durano oltre un quarto d’ora, possono riguardare una specifica parte del corpo e, solitamente, si ripresentano nelle 24 ore successive. 

Cosa fare in caso di convulsioni febbrili? La regola generale è quella di mantenere la calma per essere di massimo aiuto e poi bisognerà:

- segnare l’inizio degli spasmi per calcolarne la durata
- sistemare il bambino su una superficie dalla quale non possa cadere, posizionato su - - un fianco e con un cuscino (o qualcosa di morbido) sotto la testa
- slacciare abiti troppo stretti, soprattutto intorno al collo
- controllare che le vie aeree siano libere da saliva o muco
- rimanere accanto al piccolo sino alla fine della crisi senza forzare l’apertura della bocca o somministrare liquidi o farmaci.
Se il bambino ha già avuto convulsioni febbrili, i genitori avranno a disposizione il farmaco prescritto dal pediatra da somministrare in caso di episodi più lunghi di tre minuti. Dopo ogni crisi è consigliabile confrontarsi con il medico di riferimento per eventuali valutazioni e controlli.

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