Accuse pesanti nei confronti del presidente russo: «Non gli farò il regalo di non tornare in Russia».
MOSCA - L'oppositore russo Alexei Navalny ha accusato il presidente Vladimir Putin di essere dietro al suo avvelenamento. Lo ha detto esplicitamente durante un'intervista al quotidiano tedesco Der Spiegel.
«Affermo che c'è Putin dietro questo crimine, non ho altre versioni di quel che è successo», ha spiegato Navalny.
«Non senti dolore, ma sai che stai morendo», ha raccontato l'oppositore parlando del momento in cui il veleno ha iniziato a fare effetto. Ha quindi annunciato che intende tornare in Russia: «Il mio compito è quello di restare senza paura. E io non ho paura».
Sulla vicenda il Consiglio Europeo, di cui oggi è previsto un vertice, «condanna il tentativo di assassinio» di Alexei Navalny con il Novichok e chiede la «piena collaborazione» delle autorità russe per assicurare un'indagine internazionale imparziale. Lo si legge nella bozza delle conclusioni che sarà sul tavolo dei leader europei questo pomeriggio.
«Non farò a Putin il regalo di non tornare» - Sul suo ritorno in patria, che avverrà non appena si sia completamente ristabilito, Navalny ha affermato: «Non farò a Putin il regalo di non ritornare in Russia. Non tornare vorrebbe dire che Putin ha raggiunto il suo scopo. Il mio obiettivo è ora tornare in forma il prima possibile, così potrò rientrare».
Il dissidente ha anche riferito dei suoi progressi: «Sto molto meglio. Prima non riuscivo a fare più di dieci gradini, adesso posso salire a piedi fino al quinto piano. La cosa più importante è aver ripreso le mie facoltà mentali. Anche se forse nel corso di questa intervista ciò potrebbe esser smentito», ha aggiunto ironico. Dal risveglio dal coma, però, il 44enne non riesce a dormire senza sonniferi, rivela anche.
«Navalny lavora per i servizi i occidentali» - Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha accusato Alexei Navalny di servire gli interessi delle autorità e dei servizi di sicurezza dei Paesi occidentali. «Ovviamente Navalny sta collaborando con i servizi di sicurezza e le autorità dei Paesi occidentali, sta servendo i loro interessi», ha dichiarato Volodin secondo quanto riporta Interfax. Volodin in precedenza aveva definito l'avvelenamento di Navalny una «provocazione» dei servizi d'informazione occidentali, in particolare «degli Stati Uniti».
«Vladimir Putin ha salvato la vita di Alexei Navalny», ha aggiunto Volodin, che ha definito indecenti le dichiarazioni di Navalny alla rivista tedesca Spiegel. «Se quello che gli è successo è stato orchestrato dai servizi speciali dei Paesi occidentali, allora la sua affermazione corrisponde a questa logica», ha proseguito Volodin. «Tutti - dai piloti, ai medici e al presidente - hanno sinceramente lavorato per salvargli la vita. E solo una persona indecente può fare affermazioni del genere», dice il sito web della Duma, citando Volodin. Lo riporta Interfax.
Accuse «offensive e inaccettabili» - Le accuse di Navalny sono «offensive, infondate e inaccettabili», secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Sappiamo che gli specialisti della Cia stanno lavorando con lui in questi giorni. E non è la prima volta che gli vengono date varie istruzioni». Lo riporta Interfax.