Rimosso il bando statale perché è «incostituzionale e contrasta il secondo emendamento», e difficilmente ci sarà ricorso
AUSTIN - A poche ore dal licenziamento del capo della polizia di Uvalde, per aver esitato troppo nel giorno della strage costata la vita a 19 bambini e 2 adulti, un giudice di una corte del Texas ha annullato una legge statale che vieta il porto d'armi ai giovani adulti.
Come riportato dai media americani aprire il procedimento legale è stato la Firearms Policy Coalition, un gruppo che tutela i diritti dei possessori di armi. La motivazione punta semplicemente sul diritto costituzionale di portare armi da fuoco, così come quello di organizzare milizie indipendenti per l'autodifesa.
La legge in questione vietava i giovani di età compresa fra i 18 e i 20 anni di portare pistole ed è stata reputata incostituzionale facendo riferimento a una sentenza precedente, dello scorso giugno, della Corte Suprema americana. Quest'ultima aveva deciso che, per valutare l'applicabilità o meno del secondo emendamento, si tenesse da conto del “contesto storico”.
Stando al giudice Mark Pittman del distretto texano di Fort Worth, «non c'è nessuna base storica che vieti ai giovani adulti di portare con sé delle pistole, molti 18-20 ai tempi dei padri fondatori hanno servito come parte delle milizie». Al momento, lo ricordiamo, in Texas quando si è maggiorenni è possibile acquistare in maniera legale armi lunghe, come fucili e armi semi-automatiche, ma non armi piccole come revolver e pistole semiautomatiche.
Prima che la modifica entri in vigore, lo Stato del Texas potrà fare ricorso. Non è però detto che questo succeda visto che l'attuale governatore (Greg Abbot) e il procuratore generale (Ken Paxton), entrambi repubblicani, sono apertamente pro-armi.