Il missile balistico intercontinentale, lanciato ieri dalla Corea del Nord, avrebbe potuto colpire il continente americano.
PYONGYANG - Di ieri la notizia che il dittatore Kim Jong-un ha fatto lanciare un missile balistico intercontinentale, un Icbm, che, dopo aver volato per circa un'ora si è inabissato nel Mar del Giappone. Ci si è chiesti, a livello internazionale, quale potesse essere stato lo scopo di Kim, se non quello di un ennesimo avvertimento: una ritorsione in risposta alle esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud, previste per la prossima settimana.
L'avvertimento - Ora arriva il chiarimento che sa di conferma. La Corea del Nord ha dichiarato infatti di aver lanciato sabato il missile balistico intercontinentale come avvertimento per Washington e Seoul. Inoltre ha aggiunto che «l'esercitazione 'a sorpresa' dimostra le micidiali capacità di contrattacco nucleare».
Come è andata - Il leader nordcoreano Kim Jong Un aveva ordinato una «esercitazione di lancio» sabato alle 8:00 ora locale (la mezzanotte fra venerdì e sabato in Svizzera). L'esercito sudcoreano aveva per primo fatto sapere di aver rilevato il lancio di un missile balistico intercontinentale, sabato alle 17:22 ora locale. Secondo Tokyo, il missile ha volato per 66 minuti prima di cadere nella sua Zona Economica Esclusiva (ZEE) e sarebbe stato in grado di colpire il continente americano.