L'abbandono della plastica mira a ridurre l'impatto ambientale. Per gli ambientalisti, però, non risolve il problema.
VEVEY - Il gigante dell'industria alimentare Nestlé ora imballa i suoi Smarties in carta riciclabile invece che in plastica. Questa transizione, che riguarda il 90% della gamma, è però una falsa soluzione per Greenpeace, che sottolinea le conseguenze climatiche e ambientali di un uso massiccio di imballaggi di carta monouso.
Il passaggio alla carta per l'imballaggio degli Smarties evita la produzione di 250 milioni di confezioni di plastica ogni anno, indica Nestlé in un comunicato odierno. L'iniziativa fa parte del piano dell'azienda con sede a Vevey (VD) per ridurre il suo impatto ambientale. Il progetto contempla in particolare la sostituzione di tutti gli imballaggi con materiali riciclabili o riutilizzabili entro il 2025.
Il centro nevralgico del nuovo imballaggio in carta per la gamma Smarties è il sito di produzione di Amburgo (D), per cui sono stati investiti 10 milioni di euro (10,8 milioni di franchi al cambio attuale).
"Smarties è il primo marchio di dolciumi al mondo a buttarsi nell'imballaggio di carta", ha detto il presidente del settore dolciumi e gelati Alexander von Maillot in una conferenza stampa odierna. "Vogliamo dare un esempio ai bambini, ossia coloro che mangiano Smarties, e quindi prenderci cura delle prossime generazioni", ha detto.
Greenpeace: falsa "buona idea" - Dichiarazioni che lasciano perplessa Greenpeace. L'organizzazione non governativa (ong), attiva nella protezione dell'ambiente dal 1971, fa parte del movimento Break Free From Plastic, che ogni anno pubblica i nomi delle marche più inquinanti del mondo. E nel 2020, per il terzo anno consecutivo, Nestlé si è trovata tra le prime tre aziende più inquinanti.
Il passaggio alla carta non è una buona notizia? No, risponde la ong all'agenzia di stampa finanziaria AWP. "Sostituendo gli imballaggi di plastica con imballaggi di carta monouso, Nestlé sta semplicemente spostando il problema e generando direttamente o indirettamente più disboscamenti, degrado delle foreste e perdita di habitat", dice Philipp Rohrer, esperto di Greenpeace Svizzera.
Per l'organizzazione, l'unica soluzione sarebbe che Nestlé mettesse fine alle confezioni singole e investisse in sistemi di distribuzione riutilizzabili.
La gamma Smarties genera circa 300 milioni di franchi di vendite ogni anno. Nel 2020 in realtà vi è stata una contrazione del fatturato, legata alla crisi del coronavirus. Questo tipo di prodotto infatti è acquistato "d'impulso", nel tempo libero, indica ad AWP una portavoce.