Regole e incentivi per fare dell'Unione un polo mondiale dell'innovazione nel settore, dove l'AI è utile per i cittadini
Stabiliti quattro livelli di rischio, ammesso il riconoscimento biometrico dietro autorizzazione specifica.
LUGANO - La Commissione Europea ha presentato a Bruxelles il 21 di aprile la proposta di nuove regole e azioni con un obiettivo assai ambizioso: trasformare l'Europa nel polo mondiale per un'intelligenza artificiale affidabile.
«L'intelligenza artificiale è una fantastica opportunità per l'Europa. E i cittadini meritano tecnologie di cui possono fidarsi. Oggi presentiamo nuove regole per un'Al affidabile, norme che stabiliscono standard elevati in base ai diversi livelli di rischio». Lo dichiara in un tweet la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Oggi presentiamo anche un piano coordinato, per delineare le riforme e gli investimenti di cui abbiamo bisogno per garantire la nostra posizione di leader in AI, a livello mondiale. Con quasi 150 miliardi di euro di investimenti digitali - il 20% del budget - Next Generation Eu contribuirà a rafforzare l'eccellenza nell'AI dell'Unione europea», ha spiegato la Presidente in un intervento molto atteso.
La Commissione Europea ha predisposto il primo quadro giuridico sull'AI mai realizzato in Europa. Come rilevano Rainews e BBC News si tratta di un piano - coordinato con gli Stati membri - per garantire la sicurezza e i diritti fondamentali di cittadini e imprese. Una serie di norme che rafforzano l'adozione dell'AI, gli investimenti e l'innovazione nel settore in tutta l'Unione Europea. «Vogliamo una AI affidabile», scrive su Twitter la commissaria Margrethe Vestager, «per la salute, la lotta al cambiamento climatico, la vita di tutti i giorni, se possiamo fidarci che non metta a rischio i nostri diritti fondamentali», spiegando il senso della proposta discussa.
Sono stati definiti 4 livelli di rischio
Le nuove regole saranno applicate dovunque in Ue, con un approccio basato sul livello di rischio.
Il riconoscimento biometrico rimane un rischio alto
Come rileva Rainews, nessuna messa al bando e neppure moratoria per i sistemi di intelligenza artificiale basati sui dati biometrici dei cittadini, anche se tutti i sistemi di identificazione biometrica remota sono considerati ad alto rischio e soggetti a requisiti rigorosi. Il loro utilizzo in tempo reale ai fini di attività contrasto in spazi accessibili al pubblico è in linea di principio vietato. Sono previste poche eccezioni rigorosamente definite e regolamentate (ad esempio, dove strettamente necessario per cercare un minore scomparso, prevenire una minaccia terroristica specifica e imminente o individuare, localizzare, identificare o perseguire autori o sospettati di un reato grave). In questi casi l'uso è soggetto all'autorizzazione di un organo giudiziario o di un altro organo indipendente, con limiti per quanto riguarda il tempo, la portata geografica e le banche dati. Infine, Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha ricordato che: «L'AI è un mezzo, non un fine. Esiste da decenni, ma ora sono possibili nuove capacità alimentate dalla potenza di calcolo. Ciò offre un enorme potenziale in tanti settori diversi tra cui la sanità, i trasporti, l'energia, l'agricoltura, il turismo o la cybersecurity, ma presenta anche una serie di rischi. Le proposte odierne mirano a rafforzare la posizione dell'Europa quale polo globale di eccellenza nell'AI dai laboratori al mercato, a garantire che l'AI in Europa rispetti i nostri valori e le nostre regole e a sfruttare il potenziale dell'AI per uso industriale».
Il Parlamento europeo e gli Stati membri dovranno adottare le proposte della Commissione con procedura legislativa ordinaria. Una volta adottati, i regolamenti saranno direttamente applicabili in tutta l'Ue.
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