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ATEDLe professioni del futuro tra AI e umanesimo

29.12.23 - 09:03
Un’indagine analizza il futuro del lavoro. Oltre a professioni con skill tecnologiche serviranno competenze di matrice umanistica.
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Le professioni del futuro tra AI e umanesimo

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Un’indagine analizza il futuro del lavoro. Oltre a professioni con skill tecnologiche serviranno competenze di matrice umanistica.

Con la fine dell’anno si moltiplicano le analisi e ricerche che cercano di tracciare il futuro che ci attende.

Come ha provato a fare l’indagine “Stranger Skills” di PHD Media - agenzia media, di comunicazione e marketing di Omnicom Media Group - che ha coinvolto marketer, HR & Head Hunter e futuri professionisti del settore in Italia, combinando i dati in un quadro inedito. Si tratta di una fotografia che accende la luce su lavori che stanno nascendo o che oggi ancora non esistono, ma che la profonda rivoluzione tecnologica potrebbe rendere presto non solo reali ma fondamentali. «Abbiamo cercato di fondare l'interesse verso professionalità che potremmo incontrare in un futuro in una qualsiasi bacheca di annunci di lavoro e che potremmo non riconoscere - spiega Daniela Della Riva, Chief Strategy Officer di PHD Italy. E visto che predire il futuro è difficile, ci siamo fatti aiutare dalla Singularity University, che è una comunità globale di apprendimento e innovazione, che ha studiato queste possibili evoluzioni nel mondo del lavoro».

La ricerca traccia uno scenario che spazia dal Machine Learning Creative Producer al Creator Collaborator, da chi lavora sullo sviluppo delle intelligenze artificiali conversazionali a chi si occupa di consulenza di tecnologia. E ancora Cleanroom Developer, già oggi fondamentale, in quanto è una figura che si occupa di rendere i dati comprensibili, azionabili, razionalizzati.

Naturalmente, la tecnologia impatterà in modo particolare nel campo della comunicazione e della creatività. Il Machine Learning Creative Producer (MLCP) citato sopra attraverso gli innovativi software di produzione creativa potrà sviluppare sempre più rapidamente e automaticamente nuove creatività, riducendo drasticamente il tempo di produzione, implementando modelli predittivi che ne miglioreranno le performance. Mentre i Creator Collaborator lavoreranno con un portfolio di creator e influencer ingaggiati per promuovere il brand, utilizzando le tecnologie più avanzate di comunicazione ed e-commerce, integrando lo sviluppo di tutti i contenuti nel modo più efficace e coordinato possibile. E ancora i Conversational AI Developer utilizzeranno diverse tecnologie per creare comunicazioni 100% interattive. Gli utenti, per esempio, potranno interrompere il flusso della comunicazione e iniziare una conversazione con uno dei personaggi dello spot per fare domande sul prodotto/servizio e anche acquistarlo direttamente.

Nel campo delle creatività, per gestire le nuove forme di commercio elettronico e modalità di pagamento, emergeranno poi gli esperti di Game Commerce, caratterizzati da un’avanzata capacità di creare un nuovo livello di e-commerce all’interno delle principali piattaforme di gioco online. Così come la nuova figura del Video Commerce, una skill volta alla profonda comprensione e connessione con i diversi ambienti video che consentono agli utenti di acquistare qualsiasi oggetto e/o servizio all’interno di piattaforme differenti. Altrettanto importante il ruolo del Consulting-Advisory, advisor strategici e creativi che svilupperanno una serie di prodotti di consulenza preconfezionati e personalizzabili sulle esigenze delle singole aziende. Questi prodotti saranno particolarmente utili per i clienti che hanno internalizzato le funzioni esecutive. Ci sarà anche bisogno di professionisti della Technology Orchestration, con la capacità di collegare attività molto diverse tra loro: da quelle off-site a quelle on-site e attraverso il CRM in un unico ecosistema sinergico e connesso. Ancora legato al tema dei dati saranno i Cleanroom Developer, che lavoreranno con le aziende per sviluppare l’accesso ai loro dati all’interno del proprio ambiente cloud, consentendo l’accesso esterno ai dati in modo conforme.

La ricerca di PHD Media ha anche evidenziato come le nuove professioni non siano però legate esclusivamente legate alla tecnologia. Saranno necessari sempre di più professionisti per rispondere alle sfide legate alla sostenibilità, l’etica, i valori, così come le questioni che attengono alla diversity, equity & inclusion. Si moltiplicherà dunque la domanda per il Sustainability Manager, che identificherà e monitorerà gli impatti ambientali e sociali delle attività di un’organizzazione. Si occuperà di sviluppare e implementare strategie sostenibili per ridurre gli impatti negativi, migliorare l’efficienza delle risorse e promuovere il rispetto dell’etica e dei valori aziendali. Il Diversity, Equity & Inclusion Manager sarà il responsabile di promuovere la diversità e l’inclusione all’interno di qualsiasi tipologia di organizzazione. Il loro lavoro consisterà nel creare e attuare programmi e politiche che promuovano l’uguaglianza, l’equità e l’inclusione per tutti i dipendenti, indipendentemente dalla loro cultura, etnia, genere, orientamento sessuale, religione o abilità.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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