La città californiana, rinomata per le sue spiagge, grazie a una iniziativa dei suoi Firefighters, ha deciso di puntare sulla valuta digitale più conosciuta al mondo per ottenere maggiori opportunità economiche e previdenziali.
A Santa Monica, la famosissima città californiana affacciata sull'Oceano Pacifico, sta inaugurando un ufficio interamente dedicato a Bitcoin. L'iniziativa, promossa dal vicesindaco Lana Negrete e supportata dal voto all’unanimità del consiglio comunale, nasce - senza alcun costo per la collettività - dalla partnership con Proof of Workforce: una non-profit, quella fondata dal vigile del fuoco Dom Bay, che si dedica all'adozione di Bitcoin basata sulla formazione continua. Come si legge sul sito di Proof of Workforce, «attraverso modelli di adozione adattivi, risorse educative affidabili e networking di comunità, il progetto mira a responsabilizzare sindacati, lavoratori e organizzazioni a scoprire modi in cui Bitcoin può migliorare il loro impegno e il loro benessere». L'ufficio Bitcoin di Santa Monica, in sostanza, si pone quattro obiettivi chiave, come riportato nel comunicato stampa pubblicato da Bitcoin Magazine: «Fornire formazione, facilitare partnership e conferenze per aumentare il turismo, connettere i residenti a opportunità di lavoro ed esplorare il mining sostenibile alimentato dalle energie rinnovabili della città».
Il primo “Sindacato Bitcoin” negli USA
Dom Bay ha raccontato la sua esperienza e la sua personale azione di coinvolgimento dei membri della Firefighters Union di Santa Monica, finalizzata all’acquisto di Bitcoin e alla gestione autonoma delle valute digitali, in un video su YouTube, spiegando come il sindacato dei pompieri sia divenuto il primo ente in rappresentanza di una categoria di lavori ad intraprendere un percorso del genere negli Stati Uniti d’America. Bay ha sottolineato, per Proof of Workforce, l'importanza di un approccio imparziale e senza scopo di lucro: «Credo che il lavoro con questi gruppi sia molto delicato, considerato che c'è già molta diseducazione, sfiducia e disinformazione riguardo Bitcoin. È molto difficile entrare in queste organizzazioni e dire "ehi, rappresento questa azienda, vorrei che adottaste Bitcoin". Nella nostra organizzazione, nessuno trae profitto da nulla. Non ci sono costi e cercheremo solo di fornire quanta più educazione e informazione possibile».
Il modello di El Salvador come “faro”
Santa Monica, in piccolo, sta seguendo l'esempio di El Salvador che, come risaputo, nel 2021, è diventato il primo Paese al mondo ad adottare Bitcoin come valuta a corso legale. «Da allora - si legge nel già citato articolo - la nazione centroamericana ha aperto un ufficio dedicato che ha attratto significativi investimenti e flussi turistici legati alla valuta digitale». Inoltre, sono state pianificate diverse iniziative - di cui abbiamo già scritto in passato - per promuovere l'adozione di Bitcoin tra la popolazione, come l'app wallet governativa “Chivo”, e l'installazione di sportelli “bancomat” dedicati diffusi su tutto il territorio, per permettere agli utenti di acquistare o vendere valute digitali utilizzando contanti o carte di debito/credito. Già durante il primo anno di adozione, il governo di San Salvador aveva annunciato piani per creare una "Bitcoin City" alimentata dall'energia geotermica dei vulcani, con l'obiettivo di attrarre investimenti e imprese legate alle digital currencies.
I pompieri se ne intendono di… savings!
Il caso Proof of Workforce, a sua volta, offre spunti interessanti su come i lavoratori e le organizzazioni possano approcciarsi all'adozione di Bitcoin, valutandone i potenziali benefici, i rischi e le implicazioni pratiche. Con il «60% dei lavoratori americani che vive stipendio dopo stipendio» e «un totale di 1.300 miliardi di dollari di passività non finanziate - come evidenziato dall’organizzazione - Bitcoin potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per migliorare il benessere finanziario dei lavoratori e la sostenibilità dei fondi pensione negli Stati Uniti».
L'apertura dell'ufficio di Santa Monica è quindi l’ennesimo esempio di tutto un ventaglio di opportunità tangibili offerte dalle nuove tecnologie finanziarie. «Mentre ci imbarchiamo in questo viaggio per conoscere Bitcoin sul nostro territorio - ha dichiarato Lana Negrete, vicesindaco della città - sono entusiasta di tutte le idee che scaturiranno da ora in avanti. Bitcoin - ha tuonato - è per tutti!».
Le ricadute positive su Santa Monica
Normalizzare e legittimare le valute digitali agli occhi dell'opinione pubblica, sfidando gli stereotipi che ancora le circondano e mostrando come possano integrarsi in modo virtuoso con le economie e le comunità locali, è quindi un obiettivo che col passare del tempo diventa sempre più alla portata di chi vuole andare oltre dinamiche e logiche legate al mondo della finanza tradizionale. «Il futuro di Santa Monica è di un arancione brillante!», ha tagliato corto Dom Bay. Ora resta da valutare, step-by-step, quali saranno i risultati concreti, nel medio-lungo termine, dell'iniziativa oggetto di questo approfondimento. Un fatto, però, è già certezza: la città californiana ha scelto di non restare a guardare di fronte alla rivoluzione finanziaria in atto, ma anzi di cavalcare quest’onda da protagonista. E chissà che tutto ciò non possa rappresentare un altro esempio, tra i tanti ormai emersi a varie latitudini, che potrebbe fare scuola ben oltre i confini degli Stati Uniti, ispirando altre amministrazioni locali - così come ormai da oltre due anni e mezzo avviene a Lugano grazie al progetto Plan ₿ - a scoprire le potenzialità di Bitcoin, della sua blockchain e delle tecnologie P2P, per lo sviluppo economico e sociale delle proprie comunità di riferimento.