Divertimento in tutta sicurezza è possibile: ecco la mia giornata sugli sci
SAAS-FEE - «Qui ci si trova alla fine del mondo e allo stesso tempo alla sua origine, al suo inizio e al suo centro» amava dire Carl Zuckmayer, autore svizzero e indiscusso ambasciatore del piccolo villaggio turistico di Saas-Fee.
Fino al tredicesimo secolo nella valle di Saas c'era solo un comune: Saas. Dei quattro villaggi a cui ha dato origine, Saas-Fee, chiamato anche la "perla delle Alpi" è il più noto. Tredici "quattromila" circondano il villaggio del ghiacciaio a 1’800 metri sopra il mare. Questo villaggio, che nel corso dei secoli si è trasformato in un’importante destinazione turistica, non ha però mai perso la propria anima. Ha saputo mantenere l’architettura tipica, vietare la circolazione delle auto e curare le tradizioni di una cultura di montagna.
Il comprensorio sciistico offre 100 chilometri, per lo più sotto forma di piste considerate a "neve sicura", di tutti i gradi di difficoltà, con 22 impianti fra i quali la famosa Metro Alpin, che trasporta gli appassionati in pochi minuti fino a 3'500 metri al ristorante girevole più alto del mondo. La stagione invernale, vera e propria, è alle porte e io ho voluto testare questa destinazione nel corso di una giornata, un po’ anche per valutare l’impatto delle misure sanitarie sull’esperienza nel suo complesso. Uno splendido sole, sin dal mattino, ha illuminato la maestosa cornice di montagne oltre i quattromila. Un’accoglienza non da poco! Chi ben comincia è già a metà dell’opera, si dice. Non solo l’unico appassionato dello sci che si è riservato questa giornata nell’agenda, numerosi sono i turisti e sportivi, un po’ di tutte le fasce d’età, tutti perfettamente ‘mascherati’.
Qual è l'esperienza del concetto di protezione fino ad oggi? Quali sono le reazioni dei clienti? «La regione turistica Saas-Fee/Saastal ha sviluppato nelle ultime settimane concetti di protezione per far sì che gli ospiti si sentano a proprio agio e al sicuro. Dopo le esperienze dell'estate e degli ultimi fine settimana possiamo dire che i nostri concetti di protezione si sono dimostrati validi», mi spiega Joel Bieler, portavoce dell’ente turistico locale. A causa delle misure più severe adottate nel Canton Vallese, tutti i ristoranti di montagna sono ora chiusi e gli impianti di risalita della valle di Saas hanno prontamente reagito allestendo nel comprensorio sciistico, punti di servizio, i cosiddetti drive-in, dove gli ospiti possono acquistare cibo da asporto e inoltre ci sono diverse aree picnic dove consumare il pranzo al sacco.
Assembramenti? Direi proprio di no. Gli ospiti sono ben distribuiti nella zona. Al fine di alleggerire l'asse principale Alpin Express - Metro Alpin (Saas-Fee to Mittelallalin), sono in funzione, nei finesettimana, anche la cabinovia di Spielboden e la seggiovia Längfluh, evitando così assembramenti. Inoltre, diversi collaboratori della società che gestisce gli impianti sono in servizio e istruiscono (e controllano) gli appassionati di sport invernali nei giorni di punta. «Grazie a queste misure e a questi importanti sforzi, riceviamo molti feedback positivi dai nostri ospiti. La maggior parte degli appassionati di sport invernali si sente sicura e si rallegra che gli sport invernali siano ancora possibili in questa situazione eccezionale», prosegue Joel.
Quali sono le prospettive per la prossima stagione invernale? I responsabili dell’ufficio turistico stanno assistendo a un trend positivo, poiché gli svizzeri continuano ad avere la voglia di praticare sport invernali. Alla stregua di tutte le destinazioni turistiche, anche a Saas-Fee si spera che la situazione torni alla normalità entro la fine di novembre e che anche le attività di ristorazione possano riaprire. La parte culinaria rappresenta comunque una componente importante anche durante una giornata dedicata allo sci. Io, dopo gustato la neve polverosa sulle piste del ghiacciaio Fee, mi fermo per una breve pausa, sul bordo della pista, a base di salsiccia e pane. Il pasto è semplice, ma la collaboratrice mi serve con gentilezza e attenzione. Un caffè e continuo nella mia esplorazione del comprensorio: attualmente sono circa 40 i chilometri di piste aperte e perfettamente preparate, una grandezza che permette di passare una bella giornata senza dover riprendere continuamente gli stessi impianti. Attualmente, oltre alle numerose squadre internazionali che si svolgono gli ultimi allenamenti prima della prossima stagione agonistica, vi sono molti appassionati e sciatori occasionali, giovani, meno giovani e qualche famiglia.
Molte persone che incontro sono di lingua francese, magari il nuovo Magic Pass gioca un ruolo? «Sì, il Magic Pass svolge un ruolo molto importante nella regione turistica di Saas-Fee/Saastal con le oltre 110 mila persone hanno già acquistato il Magic Pass per la stagione 2020/2021 nella Svizzera romanda. Questa associazione tariffaria ha quindi un effetto positivo anche sui comprensori sciistici di Saas-Fee e Saas-Almagell e soprattutto molti appassionati di sport invernali della Svizzera romanda visitano la nostra regione», conclude Bieler. Tornerò a parlare un’altra volta di questo pass, magico e di successo, trattandosi indubbiamente di un’innovazione nel panorama turistico svizzero.
Per quanto riguarda il pernottamento Saas-Fee offre una miriade di ottime strutture, dall’ostello al cinquestelle. Io ho pernottato al WellnessHostel4000, una volta chiamato ostello della gioventù, oggi un resort moderno e polivalente con piscina coperta, centro fitness, ristorante e bistrot.
Rientrato, con l’Alpin Express, alla stazione di partenza, posso confermare con convinzione che l’esperienza sulle piste, anche rispettando le misure sanitarie imposte, è stata al centopercento positiva. Il comportamento esemplare dei turisti e collaboratori, è l’unica maniera per poter mantenere ‘aperte’ le menti delle persone e nel contempo le destinazioni turistiche e l’economia nelle zone alpine. Sono necessarie flessibilità e innovazione, qualità dimostrate da Saas-Fee, piccola ‘repubblica delle vacanze’!
Testo a cura di Claudio Rossetti
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