Ritorna proprio oggi con “Relapses” la sorprendente collaborazione fra il ticinese Leo Pusterla e il produttore SeaBass
MENDRISIO - Non più sol di chitarra, vive il cantautore. Ormai, è cosa nota e diffusa, la parola d'ordine del fare canzoni d'autore al giorno d'oggi è la contaminazione. Lo sa bene il momò Leo Pusterla che con il suo progetto Terry Blue, sempre apertissimo a tutti i colori musicali, continua la via intrapresa di recente in combutta con il produttore e beat maker vicentino SeaBass.
«L'idea è nata durante il lockdown», ci spiega Pusterla che in questi giorni si trova a Londra per una serie di concerti, «si tratta di una collaborazione a distanza molto libera, nel senso che lui mi manda i beat e una sorta di descrizione di ciò che vorrebbe trasmettere, liricamente parlando, e poi dal canto mio ho praticamente carta bianca a livello compositivo... Di persona non ci siamo mai incontrati, il che – in un certo modo – rende la cosa ancora più stimolante».
La cosa interessante è che, per chi non lo sapesse, SeaBass bazzica territori parecchio lontani dalla musica-canzone, che spaziano fra la techno, house ed elettronica ad ampio spettro portando di peso Terry Blue... nei club. Una dimensione estranea, sicuramente nuova ma che, sorprendentemente, calza a pennello alla voce molto particolare di Pusterla.
Figlio di questo insolito incontro è già il brano “Distant Voice”, di qualche tempo fa: «È andata benissimo, oltre le nostre più rosee aspettative». E ora ecco “Relapses”, in uscita proprio oggi, «è un po' meno house del precedente e più malinconico», spiega il cantautore, «riassume bene le sfaccettature che potranno esserci in quello che sarà un vero e proprio EP collaborativo fra SeaBass e Terry Blue che vedrà la luce nei prossimi mesi».