La clausola d'urgenza sulle basi legali per l'introduzione è stata approvata oggi dalla Camera del Popolo.
L'applicazione per smartphone sarà disponibile al più tardi il primo luglio.
BERNA - L'applicazione per smartphone SwissCovid sarà disponibile al più tardi dal 1° luglio. Dopo il Consiglio degli Stati ieri, oggi anche il Nazionale ha approvato - con 163 voti contro 26 e 3 astenuti - la clausola d'urgenza in merito alle basi legali che permetteranno l'introduzione in Svizzera dell'app per il tracciamento di prossimità, allo scopo di contenere la diffusione del coronavirus. L'oggetto è pronto per le votazioni finali.
SwissCovid permetterà di avvertire gli utenti che sono stati in contatto con persone risultate poi positive al Covid-19. L'impiego dell'app, che non utilizza né dati personali né informazioni sulla posizione, è facoltativo. I dati, che saranno registrati in modo decentralizzato, saranno automaticamente cancellati dopo 21 giorni.
Secondo la nuova legge, non si potrà discriminare chi non la vuole usare, aveva spiegato il consigliere federale Alain Berset nei dibattiti nelle due Camere. Chiunque intenzionalmente rifiuti a una persona, per la sua non partecipazione al sistema, un servizio da lui offerto e destinato al pubblico (come ad esempio l'accesso a un ristorante) sarà infatti punito con una multa. I datori di lavoro non possono inoltre impedire - né obbligare - i propri dipendenti a installare l'app.
Chi riceve dall'app una notifica di esposizione al virus è invitato a informare il proprio medico. Qualora questi dovesse ordinare la quarantena, si avrà diritto alle indennità di perdita di guadagno (IPG), analogamente a chi è stato testato positivamente. Chi riceve una segnalazione dalla propria applicazione SwissCovid potrà farsi testare gratuitamente presentando il messaggio ricevuto sul telefonino.
La revisione della Legge sulle epidemie consente anche al Consiglio federale di concludere accordi per collegare l'app svizzera con i sistemi esteri corrispondenti. La modifica legislativa ha effetto sino al 30 giugno 2022 dopodiché tutte le modifiche decadono.