La Confederazione si farà carico totalmente di tamponi e analisi sierologiche. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale
Il governo pone fine a una «disparità di trattamento» tra gli assicurati. E firma l'ordinanza per la nuova app di tracciamento
BERNA - Positivi o negativi? Il test lo paga la Confederazione. A partire da domani le analisi sui casi in odore di Covid saranno a carico delle finanze pubbliche. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale. Il governo ha inoltre adottato un'ordinanza sul nuovo sistema di tracciamento, che dà il via libera all'impiego della app SwissCovid (disponibile sempre a partire da domani).
A Palazzo federale è stata indetta una conferenza stampa oggi alle 14.00, per illustrare le novità ai media. La gratuità dei test è necessaria - secondo il governo - per ottenere «un monitoraggio accurato della situazione». Lo scopo, si legge in una nota, è «ridurre al minimo il rischio di una nuova impennata dei contagi e reagire rapidamente a un eventuale aumento dei casi».
Finora, scrive il governo, c'è stata infatti una «disparità di trattamento». I costi del test diagnostico erano assunti in parte dalle casse malati (e quindi dall'assicurato che doveva contribuire alla spesa), in parte dai Cantoni. Il rischio, con il sistema attuale, «è che determinate persone potrebbero rinunciare a sottoporsi al test se devono sostenere i costi di tasca propria».
E così si cambia solfa. Sia i test "del tampone" che i test sierologici saranno coperti dalla Confederazione. Nel primo caso i cittadini riceveranno un rimborso forfettario di 169 franchi, nel secondo caso l'importo sarà di 113 franchi.
«Vorremmo avere una politica dei test stabile, per poter tracciare i contatti. È fondamentale che tutti quanti partecipino a questo sforzo. Noi oggi abbiamo una concorrenza tra la Lamal e la legge sulle epidemie» ha dichiarato in conferenza stampa il consigliere federale Alain Berset. «Abbiamo voluto correggere il tiro».
Il governo ha chiesto un credito supplementare di 288 milioni di franchi per coprire i costi dei test. La previsione è di arrivare a pieno regime a 8mila test al giorno. «Al momento - ha precisato Berset - i test effettuati giornalmente sono molti meno, ma nella seconda metà dell'anno potrebbero aumentare di molto».
Sempre oggi il Consiglio federale ha firmato l'ordinanza che permetterà l'impiego della app SwissCovid a partire da domani, 15 giugno. Il governo raccomanda di utilizzarla: «Si tratta di uno strumento che completa il tracciamento classico dei contatti» si legge nella nota inviata ai media. L'Ufficio di sanità pubblica ricorda che chi si mette in "quarantena volontaria" dopo una notifica della app «senza l'ordine di un medico o di un'autorità» non ha diritto all'indennità di perdita di guadagno.
Come funziona la app
L'app SwissCovid avviserà gli utenti che si sono trovati per un determinato lasso di tempo nelle vicinanze di una persona contagiata dal coronavirus, a condizione che anche questa l’abbia installata sul proprio telefono cellulare. In caso di test positivo, il servizio medico cantonale invia alla persona infetta il cosiddetto codice Covid da immettere nell’app. Sia l’utilizzo dell’app che l’immissione del codice sono volontari.
Se un utente dell’app si è trovato a contatto con una o più persone infette, una notifica sul suo cellulare lo informerà che durante questo lasso di tempo potrebbe essere stato contagiato. Riceverà inoltre l’indicazione del giorno in cui è avvenuto il contatto, l’informazione che l’UFSP gestisce una linea di consulenza telefonica gratuita e le raccomandazioni di comportamento dell’UFSP.
Prima di essere messa a disposizione della popolazione, l’app è stata approfonditamente testata, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e l’usabilità. Durante questa fase iniziata il 28 maggio 2020, il Centro nazionale per la cybersicurezza (NCSC) ha analizzato le notifiche sulla sicurezza trasmesse dagli esperti e dalle persone interessate. I risultati dei test e i feedback, quotidianamente aggiornati, sono consultabili sul sito Internet del NCSC. L’Ufficio federale di statistica pubblicherà sul suo sito dati anonimizzati relativi all’utilizzo della nuova app.