Lucerna abbassa il numero massimo di avventori da 300 a 100. I locali notturni non ci stanno.
LUCERNA - I locali notturni lucernesi non ci stanno. L’abbassamento da 300 a 100 del numero massimo di persone che da venerdì potranno accogliere nei loro spazi significherà un nuovo «lockdown per la vita notturna» della città, oltre a rappresentare un’ulteriore sfida finanziaria per i gestori di bar e discoteche. Per questo, i gerenti di 21 attività cittadine chiedono al Cantone d'impegnarsi di più: se il problema è il tracciamento dei contatti, assuma più collaboratori per poterlo effettuare anche con gruppi di 300 potenziali infetti.
«Ora chiediamo che da parte del Dipartimento della sanità e della socialità vengano messe a disposizione sufficienti risorse per il tracciamento dei contatti», scrive il gruppo d’interesse IG Kultur Luzern in una lettera firmata dai 21 esercizi e riportata da 20 Minuten. Nel comunicato si chiede inoltre che, in futuro, le misure anti Covid-19 siano elaborate in maniera più costruttiva e cooperativa attraverso un dialogo tra i responsabili dei servizi cantonali e le organizzazione di settore.
In un post su Facebook, uno dei comproprietari del ROK Club critica il Cantone in maniera più esplicita: «Si preferisce quindi mandare in rovina un intero settore con centinaia di collaboratori che assumere un paio di addetti al tracciamento dei contatti in più!», scrive Piero Achermann.
In Ticino, come a Lucerna, il numero massimo di avventori per i locali in cui si consuma in piedi è fissato a 100. Recentemente, il medico cantonale, Giorgio Merlani, ha illustrato le difficoltà connesse al tracciamento dei contatti e ha sottolineato che, nel caso in cui non sia possibile condurlo «in modo serio», è meglio che i locali chiudano.