Il Partito socialista auspica il blocco immediato dei fondi russi nelle banche elvetiche
La petizione online chiede al Consiglio federale di sostenere "immediatamente e integralmente" le sanzioni dell'Unione europea contro la Russia.
LOSANNA - Il Partito socialista svizzero ha annunciato oggi a mezzogiorno di aver raccolto già 20.000 firme per la sua petizione online che chiede al Consiglio federale di sostenere "immediatamente ed integralmente" le sanzioni dell'Unione europea (Ue) contro la Russia. Il PS non vuole che la piazza finanziaria elvetica diventi un rifugio per gli oligarchi russi, come è stato il caso nel 2014 durante l'annessione della Crimea.
Un blocco ritardato - In una nota, i socialisti denunciano il fatto che i fondi svizzeri di 336 persone russe, colpite dalle sanzioni dell'Ue dopo l'invasione dell'Ucraina, non siano stati subito congelati. Sostenendo che i conti bancari elvetici ospitano il 30% degli averi russi all'estero, il PS auspica che la Svizzera blocchi immediatamente tali fondi per evitare che gli averi russi aumentino nelle banche elvetiche, come è avvenuto nel 2014.
La critica a Cassis - Il partito ritiene che le misure volte ad evitare che la Svizzera venga utilizzata in modo improprio per eludere le sanzioni dell'Ue, annunciate ieri dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, siano soltanto un tentativo per nascondere l'inerzia di Berna. Il PS sottolinea in particolare il ruolo importante svolto dalle imprese elvetiche per il regime di Vladimir Putin nell'ambito delle materie prime.