La Confederazione ha deciso di riprendere altre misure europee. L'attuazione avviene «nel rispetto della neutralità»
BERNA - La Svizzera adotta ulteriori sanzioni commerciali e finanziarie contro la Russia. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, riprendendo altri provvedimenti stabiliti dall'Unione europea.
La nuova ordinanza - che entra in vigore oggi alle 18 - vieta l'esportazione in Russia di tutti i beni a duplice impiego, a prescindere dallo scopo o dal destinatario finale. Non è possibile esportare nemmeno i beni che potrebbero contribuire al rafforzamento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del suo settore di difesa e di sicurezza. In questo contesto - spiega il Governo federale - sono vietate anche l'assistenza tecnica, l'intermediazione e la concessione di mezzi finanziari.
Non è più permesso esportare in Russia alcuni beni e servizi in ambito petrolifero. Inoltre è vietata l’esportazione di determinati beni e tecnologie impiegabili nell’aviazione e nell’industria spaziale. Il divieto riguarda anche alcuni servizi legati a questi beni, ad esempio assicurazioni, riparazioni, ispezioni, così come l’intermediazione e l’assistenza finanziaria.
È vietato fornire finanziamenti pubblici o assistenza finanziaria per il commercio o gli investimenti in Russia. Altre misure in questo ambito riguardano cartevalori, mutui e l’accettazione di depositi. Non sono più consentite nemmeno le transazioni con la Banca centrale russa. Il Consiglio federale ha deciso di adottare anche le sanzioni in ambito finanziario che l’UE ha emanato il 1. marzo 2022, incluse le deroghe corrispondenti. Il pacchetto di misure include anche il sistema di messaggistica internazionale SWIFT. Queste ultime, ha detto il ministro dell'economia Guy Parmelin, «sono le più severe».
Il Consiglio federale ha inoltre deciso di riprendere nell’allegato 8 l’elenco pubblicato dall’UE il 28 febbraio 2022 e di bloccare gli averi di altre persone legate al presidente russo Putin. Sono infatti stati bloccati i conti di 223 persone, tra cui si contano anche oligarchi, ha detto ancora Parmelin.
L'attuazione delle sanzioni - assicura il Governo federale - avviene nel rispetto della neutralità. E la Confederazione intende evitare che le sanzioni ostacolino le attività umanitarie.