Una scappatoia? Trasformare i clienti in membri di un'associazione. Ma c'è un problema...
BERNA - L'obbligo di certificato Covid per mangiare all'interno dei ristoranti, che scatterà lunedì, preoccupa un gran numero di ristoratori, che temono una netta diminuzione della clientela.
Uno di essi attivo nella Svizzera tedesca ha confidato ai colleghi di 20 Minuten tutta la sua frustrazione: «Ho accettato il primo confinamento, ma ora sono stufo! Non accetto certificati e non accetterò una nuova chiusura». L'interlocutore, che vuole rimanere anonimo, è alla ricerca di soluzioni legali per aggirare l'obbligo del certificato Covid. Altri starebbero facendo la stessa cosa, a suo dire.
Quali sarebbero gli escamotage? Il ristoratore pensa ad affittare tavoli isolati o a creare un'associazione, della quale i clienti possono diventare membri - così da beneficiare della possibilità di non presentare il certificato Covid durante un evento. Gli esperti della compagnia assicurativa Axa-Arag, interpellati in proposito, confermano la scappatoia ma sottolineano una difficoltà per i ristoratori: tra le condizioni c'è il divieto di servire cibo e bevande.
Più in generale, gli esperti di protezione giuridica sconsigliano di aggirare la prossima estensione del certificato Covid e avvertono: le infrazioni potrebbero essere sanzionate con una multa o con la chiusura del locale.