Abbiamo cercato di verificare le nuove informazioni sull’omicidio della maestra di scuola elementare trasmesse da "Chi l’ha visto"
STABIO - Un ragazzo apparentemente bravo, ma con una perversione per il sadomaso e per la cognata. In un articolato servizio trasmesso ieri sera su Rai 3, la trasmissione Chi l’ha visto ha presentato un ritratto del cognato di Nadia Arcudi, la 35enne maestra elementare abbandonata morente in una discarica abusiva di Rodero venerdì 14 ottobre. Feticismo, iscrizioni a siti dedicati al sadomasochismo, acquisti ambigui su Amazon, l’esplosione del valore della casa di famiglia: queste le rivelazioni che abbiamo verificato.
Valori di stima - «Di recente le autorità cantonali hanno rivalutato tutti gli immobili, i valori sono aumentati anche del 18%. Il delitto di Stabio ha un movente economico?». Queste le parole del servizio giornalistico. In Svizzera il valore di stima ufficiale è utilizzato per l’imposizione fiscale e non influisce sul valore di mercato (ne viene semmai influenzato). Un suo aumento, quindi, determina un aumento della sostanza imponibile. Non si può quindi legare l’aumento dei valori di stima a un maggior desiderio di impadronirsi di un bene. Sebbene il movente economico sia ancora al vaglio degli inquirenti, questo non può essere motivato dall’aggiornamento delle stime immobiliari.
Il pigiama - Il servizio ha mostrato l’acquisto di un pigiama lilla da parte del sospettato. Questo, come si legge sulla recensione, era dedicato alla cognata: «Lo adoro e, soprattutto, lo adorerà mia cognata!». In effetti, a delitto avvenuto, questa recensione può essere interpretata in molti modi. Bisogna però notare che lo stesso giorno, oltre ai pigiami per Nadia (ne ha recensiti anche uno rosso e uno blu), l’uomo ha espresso il suo apprezzamento anche per gli altri regali acquistati in vista del Natale 2014. Gli acquisti sono stati: tre pigiami per Nadia, due per la figlia e una collana in oro bianco per la moglie. L’informatico del Mendrisiotto era solito recensire acquisti e cene al ristorante, se ne trovano innumerevoli in rete. Alcuni singolarmente potrebbero indurre qualche retropensiero, nella globalità invece mostrano il normale atteggiamento di un internauta disinvolto.
Sadomaso - Un montaggio rapido, immagini sfocate, una colonna sonora inquietante e le parole del giornalista: «Ma dell’uomo su internet abbiamo scoperto anche ben altro: diversi profili con pseudonimi, su Twitter su Facebook, con cui coltiva ben altri interessi. Siti di incontri sadomaso, feticismo, eccetera». Questa è la parte del servizio che ha colpito maggiormente il pubblico che ha anche ampiamente commentato sui social. Pur essendo risaliti anche noi ai numerosi profili dell’uomo (almeno tre su Facebook e almeno due su Twitter) i legami con il sadomaso sono pressoché inesistenti: solo uno degli utenti seguiti su Twitter è “Bdsm Dating”. Un servizio di marketing per un sito di incontri per gli appassionati di legacci. Le immagini pubblicate, però, sono piuttosto caste, basti pensare che non appaiono organi sessuali.
Feticismo - Un altro aspetto sottolineato è quello del feticismo, anche qui i riscontri sono scarsi. L’uomo amava seguire alcune pornostar su Twitter (peraltro con il suo profilo ufficiale), aveva creato un profilo Facebook dedicato alle gambe delle donne, ma in realtà non ha mai pubblicato nulla, se non una foto di un gatto con delle ghette che guardato sfocato e di sfuggita può far pensare a un cadavere su un pavimento, ma nient’altro. Altra passione, sembra, quella dei fondoschiena femminili, ma le foto ritwittate dall’informatico appaiono quotidianamente sulle bacheche di milioni di utenti di Facebook.
Il profilo non trovato - Messi da parte feticismo e bdsm, del cognato di Nadia abbiamo trovato due profili su siti d’incontri per adulti che non sono stati citati dalla trasmissione Rai. «Sono molto alto, gentile, educato e con molta fantasia...», scriveva l’uomo. Si definiva eterosessuale e alla ricerca di «Donne, Coppie (uomo/donna), Gruppi o Coppie (due donne)». Come situazione sentimentale aveva scelto l’opzione: «Preferisco non dirlo». Tre le fotografie pubblicate: in una si mostra parzialmente nudo, sul torso, scritto in rosso, il proprio nickname. Anche in questo caso, però, una lettura dopo i fatti di Stabio può far pensare solo male. Prima del 14 ottobre, invece, queste foto potevano causare al massimo un po’ di compassione.
I concerti con Nessie - Chi l’ha visto ha sottolineato anche il fatto che Nadia e il cognato, che la chiamava Nessie, fossero andati a un concerto dei Coldplay assieme. Questo è vero, secondo quanto si legge sul blog dell’uomo, ma i concerti frequentati dai due sono ben più numerosi e in moltissime occasioni erano accompagnati dalla moglie di lui o da altri amici. Condividevano sì la passione per la musica, ma difficilmente questo potrà essere usato come prova in tribunale.
La madre - La trasmissione di Rai3, però, lascia una questione decisamente aperta: cosa ha detto al direttore della scuola la madre della vittima quando l’ha cercata a casa? Secondo i giornalisti italiani avrebbe detto che Nadia era in camera sua e non voleva vedere nessuno. Una versione che circola a Stabio da molti giorni, ma che non siamo finora riusciti a verificare con una fonte ufficiale. Una circostanza che se si rivelasse vera aprirebbe numerosi interrogativi, ma che per il momento è ancora poco più di una speculazione.