Il corteo è terminato con l'ingresso degli autogestiti nello stabile attualmente non in uso.
L'intento della manifestazione era quello di protestare contro la decisione del Municipio di liberare l'ex Macello.
LUGANO - Dapprima una manciata, poi una cinquantina. In seguito centinaia. Sono i partecipanti della manifestazione (non autorizzata) che nel pomeriggio ha preso vita in Piazza Riforma. L'intento era quello di protestare contro la decisione del Municipio di Lugano di sgombrare l'ex Macello.
Una manifestazione pacifica. Diversi li striscioni esibiti. A senso unico, invece, le rivendicazioni: "Cancelleranno l'autogestione", si legge su uno di questi teli. "Negli stadi e nelle strade, l'autogestione non va messa in discussione". O ancora "Autogestione contro ogni oppressione", recitavano altri.
Amplificata dal megafono, la voce degli autogestiti ha anche avanzato delle richieste/proposte relative al futuro della città. La loro visione è quella di una Lugano che possa rinunciare ai «grandi progetti miliardari ed elitari (polo sportivo di Cornaredo, campus Usi/Supsi), per creare parchi giochi, campi da calcio popolari, asili nido gratuiti, centri sociali autogestiti, dormitori per persone senzatetto». È stata invocata anche la chiusura di tutti i centri per richiedenti asilo, «bunker compresi» e «l'apertura incondizionata di tutte le frontiere».
Terminati i discorsi, i manifestanti hanno preso parte al corteo che dal Lungolago si è mosso in direzione dell’ex Macello. In realtà, il corteo è terminato con l'occupazione dello stabile ex Istituto Vanoni, attualmente non utilizzato.
La scelta di riunirsi in una piazza di suo già affollata, ha ovviamente preoccupato l'Esecutivo luganese. Ciò nonostante, anche per evitare tensioni, la Polizia è presente sul posto senza la tenuta antisommossa, allo scopo però di garantire la sicurezza dei presenti.
Mentre non è chiaro se slitterà a settembre lo sgombero, il Municipio sta facendo di tutto per evitare tensioni ulteriori. Un tentativo di raffreddare le temperature è arrivato nei giorni scorsi da Karin Valenzano Rossi: «Siamo aperti al dialogo» ha ribadito a tio.ch/20minuti la municipale. «Resta fermo il punto che l'ex Macello è destinato ad altri contenuti e va liberato e la decisione di sfratto è esecutiva e può essere attuata in qualsiasi momento».
Questo mentre la destra pressa per una chiusura in tempi brevi. E mentre i commercianti non nascondono le proprie preoccupazioni per la stagione turistica ormai alle porte.