Un’interrogazione dell’Mps dà voce all’esasperazione degli abitanti del quartiere Seghezzone
Da anni le polveri fini, che proverrebbero da una ditta che macina scarti lignei di varia origine, si depositano ovunque sulle e dentro le abitazioni. Visibili agli occhi, ma non alla centralina che rileva l'inquinamento dell'aria
GIUBIASCO - Non è polvere di stelle e nemmeno sabbia del deserto quella polverina sottile, di color giallo ocra, che da anni si deposita ovunque, all’esterno come pure all’interno delle abitazioni nel quartiere residenziale “Seghezzone” a Giubiasco.
Dietro la polvere - Una situazione che preoccupa ed esaspera le persone che vivono lì e che oggi viene portata definitivamente alla luce da un’interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato dal Movimento per il socialismo. L’Mps - con i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori - punta dritto a quella che sarebbe l’origine delle polveri fini.
I video dei cittadini - «Diversi video ripresi da cittadini - si legge nel documento - testimoniano inequivocabilmente che le polveri in questione provengono dall’impianto di macinazione del legname di scarto della ditta Congefi Sa». Vedi il filmato allegato, dove dal secondo 24 si vede una nube di polvere sollevata dal vento.
A cielo aperto - La Congefi di Giubiasco, scrive l’Mps, da anni accoglie in deposito intermedio tonnellate di rifiuti ingombranti, «nella fattispecie vecchi mobili e legname derivato dalla demolizione di edifici/strutture, in provenienza da parecchi Comuni del Ticino, società edili o da privati». Il problema è che non si limita ad accoglie accoglierli, ma li frantuma con modalità contro cui puntano il dito l’interrogazione e gli stessi abitanti del posto: «Tramite un apposito macinatore mobile per il legname - si legge - la Congefi provvede a triturare finemente a cielo aperto tonnellate di scarti di legno».
Il combustibile dell’ACR - La faccenda è però un po’ più fine o sottile, perché gli scarti di legname triturato, continua l’Mps, «vengono infine conferiti all’adiacente termovalorizzatore ACR quale combustibile». Stranamente, anzi «molto stranamente», rileva l’interrogazione, la polverina ocra, ben visibile ad occhio nudo, sfugge agli apparecchi di misurazione: «Questi picchi di PM 2.5/10 non sono rilevati dalla centrale di rilevamento inquinamento posta in loco».
L’ammissione - O meglio, in passato, nel 2019, alcune anomalie delle misurazioni pubblicate nelle statistiche dell’Oasi (l’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana) erano state segnalate da un cittadino. In un articolo pubblicato da Tio.ch, l’allora capo dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili indicava tra le cause degli sbalzi delle polveri fini, «le attività di campicoltura e di orticoltura, ma anche la movimentazione e triturazione di materiali di demolizione sono la causa principale di questi picchi di breve durata». Insomma, il macinatore della Congefi.
Triturare, ma al chiuso - Dopo oltre due anni la situazione sembra migliorata solo per la centralina di rilevamento. Non per chi vive a ridosso della ditta. «È al corrente il Consiglio di Stato che gli abitanti del quartiere Seghezzone (e non solo) respirano quotidianamente sostanze tossiche e nocive?» è una delle diciannove domande del Mps (vedi sotto). Che chiede anche al Governo di «obbligare immediatamente la ditta Congefi a triturare il legname di scarto in un capannone CHIUSO e dotato di filtro antiparticolato».
La testimonianza - Il fatto che il problema sia percepito da chi vive nel quartiere trova conferma nella testimonianza di un cittadino, scelto a caso da Tio tra chi vive in via Seghezzone: «Obiettivamente da lungo tempo, sulle superfici all'esterno, osserviamo dei depositi che stanno tra la polvere e la materia oleosa. Ogni due giorni i tavolini vanno puliti da questa patina, spesso nerastra. Non mi schiero sull'origine, ma c'è oggettivamente un problema. Per onestà penso dipenda anche da altri fattori. Qui vicino c'è l'inceneritore da cui, se ne parlò anche, di notte usciva un fumo rosa». Andiam bene.
Le domande rivolte dall’MPS al Governo:
1. Il Consiglio di Stato è al corrente che la ditta Congefi tritura a cielo aperto gli scarti di legname disperdendo nell’aria PM2.5 e PM10 di sostanze tossiche e nocive?
2. Il CdS è al corrente che tale situazione si protrae da più di 5 anni?
3. Il CdS è a conoscenza che, nelle giornate ventose, dalla zona triturazione presso la Congefi si innalzano immense nuvole di polveri fini nocive che si disperdono ovunque?
4. Il CdS è al corrente che gli scarti di legno depositati e triturati all’aperto dalla Congefi contengono sostanze classificate dall’ RU 2015/569 quali CHIMICHE di scarto della classe 1 (pitture e vernici di scarto, adesivi e sigillanti di scarto, bifenili policlorurati (PCB), idrocarburi aromatici policiclici (PAH)?
5. Il CdS è al corrente che gli abitanti del quartiere Seghezzone (e non solo) respirano quotidianamente sostanze tossiche e nocive?
6. Il CdS è al corrente che proprio di fronte all’impianto di triturazione della Congefi sorge la fabbrica di cioccolato Stella SA?
7. Il CdS trova compatibile l’attività di produzione di generi alimentari con l’impianto altamente inquinante della Congefi?
8. Il CdS non ritiene necessario, vista l’adiacenza dell’impianto a quartieri abitati/azienda alimentare, e la pericolosità delle sostanze disperse, obbligare immediatamente la ditta Congefi a triturare il legname di scarto in un capannone CHIUSO e dotato di appositi filtri antiparticolato (Secondo il capitolo 3.2.3 del documento UFAM Microsoft Word - Aiuto all'esecutione rifiuti di legno_febbraio 2006.doc kvu.ch?
9. Il CdS sa se la Cogefi adotta tutte le misure di sicurezza della salute per il proprio dipendente?
10. Il CdS, in generale, non ritiene che vi siano state gravi mancanze sotto il profilo della tutela della sanità pubblica?
11. Il CdS è al corrente che la commessa pubblica (Comune Bellinzona) per i lavori di bonifica dell’ex Petrolchimica, finita nell’occhio del ciclone qualche settimana fa, è stata assegnata alla società Ecorecycling che fa capo alla stessa proprietà della ditta Congefi?
12. Al CdS non sorge il dubbio che i materiali altamente contaminati della ex-Petrolchimica possano venir smaltiti con modalità molto discutibili, come avviene da anni per gli scarti di legno?
13. L’area di deposito intermedio delle cataste di legname di scarto della Congefi è provvista di un rivestimento impermeabile e di un bordo perimetrale in modo che il drenaggio confluisca nella canalizzazione delle acque di scarico attraverso un collettore di fanghi con un pozzetto di decantazione (cfr. art. 37 OTR)?
14. La ditta Congefi è in possesso dell’autorizzazione secondo l’articolo 7 della Legge federale sulla protezione delle acque (LPAc)9 e dell’articolo 7 dell’ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc)10?
15. È necessaria l’installazione di un impianto idoneo per la depurazione delle acque di scarico?
16. Nell’ambito delle misure antincendio necessarie per legge, l’impianto della ditta Congefi rispetta: le distanze di sicurezza dagli oggetti confinanti? Il tipo, la posizione e l'estensione di edifici e strutture o aree di incendio? Le vie di fuga e di soccorso? Le misure tecniche, di difesa e operative per la protezione antincendio?
17. Il trituratore in uso alla Congefi è provvisto di tutti i filtri antiparticolato a norma di legge?
18. Il trituratore in uso alla Congefi rispetta le misure antirumore minime previste?
19. Il CdS può spiegare come mai la centralina di rilevamento della qualità dell’aria, posta a pochi metri dalla ditta Congefi, NON rileva MAI picchi di polveri fini che sono molto ben visibili ad occhio nudo? (vedi statistiche estrapolate dal sito OASI, 10.7.2018 fino al 7.7.2021)