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LUGANOAdescavano pedofili per poi “punirli”, fermati 18 minorenni e un maggiorenne

04.10.24 - 13:35
Le ipotesi di reato sono di lesioni gravi, aggressione, coazione, rapina, sequestro di persona ed estorsione.
Archivio Ti Press
Fonte Polizia cantonale
Adescavano pedofili per poi “punirli”, fermati 18 minorenni e un maggiorenne
Le ipotesi di reato sono di lesioni gravi, aggressione, coazione, rapina, sequestro di persona ed estorsione.

LUGANO - Diciotto minorenni, tra i 14 e i 17 anni, e un 18enne sono stati fermati tra il 1° e il 3 ottobre dalla Polizia cantonale. Le ipotesi di reato promosse a vario titolo sono di lesioni gravi, aggressione, coazione, rapina, sequestro di persona ed estorsione.

Stando a quanto riferito dalla Polizia cantonale, i giovani sfruttavano le reti social, avvalendosi anche di profili fittizi, per entrare in contatto con persone intenzionate ad avere degli incontri a connotazione sessuale, organizzando quindi un appuntamento che si tramutava in una spedizione punitiva. I fatti venivano quindi filmati e in parte condivisi con terzi.

Grazie agli accertamenti da parte degli inquirenti della Polizia cantonale e al lavoro investigativo svolto, è stato possibile individuare i vari membri del gruppo e ricostruirne il modus operandi nel corso del tempo.

Sono d'altro canto in corso ulteriori approfondimenti «per stabilire la sussistenza di possibili comportamenti di rilevanza penale anche da parte di coloro che sono entrati in contatto con il gruppo».

Le indagini sono coordinate dalla Magistratura dei minorenni.

Da ultimo «si tiene a sottolineare l'importanza di sempre segnalare alla Polizia cantonale eventuali problematiche o reati di cui si viene a conoscenza. Questo senza creare situazioni di potenziale pericolo per sé stessi e gli altri o commettere a propria volta delle azioni penalmente perseguibili», confermano le autorità.

Una pagina Instagram privata, «una decina» di adescamenti.

In una diretta streaming pubblicata su Twitch lo scorso giugno, attualmente non disponibile, uno dei ragazzi appartenenti al gruppo aveva dichiarato che i presunti pedofili adescati «erano circa dieci». Uno dei quali, dopo una colluttazione, sarebbe poi stato arrestato a Lugano.

«È iniziato tutto quando un 35enne ha iniziato a tampinare una mia amica minorenne mandandole foto di nudo e chiedendole di fare sesso», aveva spiegato raccontando cosa ha spinto il gruppo a entrare in azione, organizzando le “spedizioni punitive” che poi venivano condivise su una pagina privata di Instagram.

Ispirazione per i ragazzi, o almeno alcuni di loro, l'attivista di estrema destra russo Tesak: «Abbiamo provato a denunciare, ma non siamo stati presi sul serio, mostravamo anche le chat agli agenti...», ha raccontato sempre uno di loro all'emittente indipendente Radio Gwendalyn, aggiungendo: «Sappiamo che quello che facciamo è al di là del legale, ma quello che conta per noi è l'idea e il messaggio».

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