Daniele Caverzasio e altri deputati invitano il Governo a non tentennare.
«È il momento delle decisioni forte nell’interesse della collettività», sottolineano i granconsiglieri
BELLINZONA - «Consapevoli del fatto che quando verrà data risposta molto probabilmente la situazione sarà ben peggiore e magari questo e altri provvedimenti nel frattempo saranno stati presi», i deputati Daniele Caverzasio (primo firmatario), Boris Bignasca, Sabrina Aldi, Eolo Alberti, Lelia Guscio e Enea Petrini hanno comunque deciso di sollecitare il Consiglio di Stato «a prendere delle decisioni forti e serie nell’interesse della collettività». E fra queste c'è la chiusura di tutti gli istituti scolastici ticinesi.
La situazione che si è venuta a creare in Ticino a causa del coronavirus è infatti «delicata e preoccupante». Negli ultimi giorni le persone positive al virus sono aumentate esponenzialmente superando i 100 casi, un terzo di quelli verificatisi in tutta la Svizzera: «Non è quindi più il momento di tentennare». Consci che questo virus va a colpire prevalentemente gli anziani, tuttavia i giovani sono giornalmente a contatto con i propri genitori, che a loro volto lo sono con i nonni, rilevano gli interpellanti.
Contrarre il virus mentre si è a scuola - infatti - «è un rischio reale». Ricordiamo che negli scorsi giorni si è registrato un primo caso presso la SPAI di Bellinzona con un allievo infettato e un altro presso l’asilo di Novaggio, dove una maestra è risultata positiva al test. «Questi fatti - sottolineano i deputati - creano una legittima preoccupazione tra la popolazione. Preoccupazione alla quale va data una risposta concreta».
Viste le premesse, nell'interpellanza presentata viene chiesto al Consiglio di Stato quanto segue: