Le previsioni secondo un modello epidemiologico pubblicato su The Lancet Global Health.
Per contenere l'epidemia occorre isolare circa l’80% dei contatti delle persone contagiate.
MILANO - Zone rosse estese, scuole e università chiuse fino a metà marzo, manifestazioni vietate e stop agli eventi sportivi a porte aperte. Il Governo italiano ha attuato le misure più disparate per tentare di arginare la diffusione del coronavirus, che nella vicina Penisola ha contagiato oltre 3000 persone. Ma quanto sono efficaci le misure di contenimento? Un modello epidemiologico pubblicato a fine febbraio su The Lancet Global Health prova a rispondere al quesito.
In assenza di farmaci specifici e di vaccini contro la malattia - spiegano Renata Gili e Nicasio Mancini sul portale Medical Facts di Roberto Burioni -, le misure cruciali nel contenere l’epidemia risiedono nell’isolamento dei casi confermati o sospetti e nell’identificazione della loro rete di contatti. Per capire quanto l’isolamento può essere efficace ci viene in soccorso la matematica.
Il tasso netto di contagi - Tra gli aspetti determinanti troviamo il cosiddetto tasso netto di riproduzione della malattia, ovvero il numero di persone che una persona contagiata può contagiare a sua volta. Nel caso del nuovo coronavirus questo numero è compreso fra 2 e 3. E quindi, modelli statistici alla mano, per contenere l’epidemia in modo efficace occorre identificare ed isolare circa l’80% dei contatti delle persone contagiate*. L’impresa non è fra le più semplici. Identificare casi e contatti può essere complicato, in particolare - proseguono Gili e Mancini - perché sembra ormai certo che la trasmissione dell’infezione avvenga prima della comparsa dei sintomi.
Sono malato anch'io? - Va poi considerato l’intervallo di tempo che passa fra l’esordio dei sintomi e l’isolamento della persona contagiata. E tracciare i casi secondari risulta veramente efficace se questi vengono identificati prima di diventare a loro volta contagiosi. Qui sorge quindi un’ulteriore difficoltà. In un’alta percentuale di casi le infezioni risultano molto lievi o con una sintomatologia scarsa.
In altre parole, la persona contagiata potrebbe non accorgersi del tutto di essere malata, proseguendo nelle sue normali attività quotidiane e trasmettendo così il virus. Per questo motivo buon senso e responsabilità individuale giocano un ruolo fondamentale nel contenimento dell’epidemia.
*Epidemia sotto controllo?
Lo studio pubblicato il 28 febbraio da The Lancet Global Health - intitolato "Feasibility of controlling COVID-19 outbreaks by isolation of cases and contacts" - definisce “sotto controllo” i focolai in cui la trasmissione del virus si arresta entro 12 settimane o prima di raggiungere un totale di 5000 casi di contagio.